Nell'incontro di oggi al Ministero del Lavoro per la fine della procedura di mobilità abbiamo riproposto all'azienda di condividere un percorso composto da:
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Una ricerca e attuazione di nuove attività che consentono di recuperare e ricollocare coloro che non lasceranno l'azienda, ma soprattutto di offrire uno sviluppo futuro per la presenza di NSN in Italia. Le poche attività che nell'intenzione dell'azienda rimarranno, sono secondo noi troppo fragili per garantire una stabilità e uno sviluppo futuro;
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questo periodo transitorio necessario a formare le persone e a inserire le attività, potrà essere gestito anche attraverso l'uso di cassa integrazione;
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una collocazione in mobilità volontaria e incentivata con 42 mensilità.
La Direzione ha risposto che l'unica soluzione prevedibile è il completo allontanamento dall'azienda di 154 persone, senza offrire garanzie sul futuro.
Nelle sue intenzioni tutto potrebbe concludersi tra un anno dopo un periodo di cassa straordinaria. L'importante è l'uscita di 154 persone, ridotta di quella piccola percentuale che potrebbe essere ricollocata se il mercato lo richiederà, circa il 15% degli esuberi.
Il Ministero del Lavoro ha insistito per trovare una soluzione condivisa alla procedura di mobilità, ma con la posizione rigida dell'azienda oggi non è possibile.
Il Ministero ha di conseguenza invitato l'azienda a rivalutare la sua posizione in base alle proposte sindacali, aggiornando l'incontro al 24 settembre 2014.
Da oggi al 24 settembre p.v. il nostro comportamento dovrà rendere evidente quanto ci stanno a cuore le cose che noi abbiamo proposto.
Fim, Fiom, Uilm nazionali e Rsu Nsn Italia
Roma, 19 settembre 2014