Mercoledì 25 maggio, presso il ministero dello Sviluppo economico, si è svolto un incontro tra il coordinamento nazionale delle Rsu Nokia e ex Alcatel Lucent, le organizzazioni sindacali e la direzione italiana di Nokia per conoscere il piano industriale della nuova azienda, nata dall'acquisizione di Alcatel Lucent da parte della multinazionale finlandese.
L’incontro non è servito a fare chiarezza sul futuro dell’azienda in Italia.
L'unica cosa certa è che continua un processo di riduzione del perimetro di attività svolte oggi in Italia, con un impatto sia sulle funzioni centrali, sia sui business groups, in particolare IP/Optical Networks e Mobile networks.
L’azienda ha confermato il numero di 219 esuberi “massimi”, la cui ripartizione nelle varie funzioni aziendali era già stata fornita dalla multinazionale nella riunione con i comitati europei a Helsinki in aprile, e la volontà di cercare soluzioni condivise.
Rispetto a questa ripartizione degli esuberi, l’azienda non ha fornito né la dimensione delle aree di riferimento, né la suddivisione tra impiegati e dirigenti, né tanto meno i ragionamenti che hanno portato a dichiarare quei numeri.
Ad oggi quindi non si sa quanti esuberi siano attribuibili a sovrapposizioni, quanti siano conseguenti a cambiamenti organizzativi, quanti derivino dalla scelta di delocalizzare attività verso paesi a basso costo.
Anche sulle attività di ricerca e sviluppo attualmente presenti, che dovrebbero essere esenti da tagli, non sono state fornite informazioni utili a capire le loro prospettive.
Le organizzazioni sindacali e il coordinamento sindacale nazionale hanno richiamato ancora una volta l’azienda a una discussione seria a partire dalle strategie aziendali e dalla loro implementazione in Italia, discussione preliminare a qualsiasi ragionamento di gestione di eventuali lavoratori in eccedenza.
Hanno ribadito la totale contrarietà agli esuberi, poiché non giustificabili e comunque gestibili se solo l'azienda desse seguito ad internalizzare nuove attività riallocando e riprofessionalizzando le persone, inoltre hanno sollecitato il nuovo ministro dello Sviluppo Economico a intervenire sul vertice della multinazionale per contribuire a ridurre il numero degli esuberi in Italia, anche a fronte degli investimenti sulla banda ultra larga.
Alla fine dell'incontro le organizzazioni sindacali hanno invitato l'azienda a reintegrare tutti quei lavoratori che, dopo aver impugnato il licenziamento unilaterale dell'azienda, hanno vinto la causa: i giudici hanno previsto che siano reintegrati, bisogna quindi rendere effettive le sentenze. L'azienda ha risposto, in maniera sibillina, che bisogna far fare alla giustizia il suo corso. Le organizzazioni sindacali ritengono che questo tipo di atteggiamento sia negativo e non aiuti rispetto alla difficile discussione in corso.
FIM, FIOM, UILM Nazionali
FISTEL, SLC, UILCOM Nazionali
Roma, 31 maggio 2016