Si è svolto questa mattina l’incontro tra sindacato, rappresentanti dei lavoratori e i dirigenti della Prefettura di Milano con all’ordine del giorno la vicenda Nokia.
La Fiom e i lavoratori, dopo aver ricordato che Nokia, nel giro di pochi anni, ha cancellato oltre 2500 posti di lavoro in questo paese, hanno illustrato le proprie richieste alle istituzioni: la ripresa della trattativa con il coinvolgimento dei due ministeri competenti e della presidenza del consiglio.
Lasciare che Nokia licenzi 110 persone sulle 450 rimaste – ha sottolineato la Fiom – significa non solo acuire il già drammatico problema sociale del territorio e avvallare la completa dismissione del sito ma, anche, farsi prendere in giro da una multinazionale che ha sistematicamente disatteso ogni accordo oltre che gli impegni presi con i governi che si sono susseguiti.
La Prefettura ha assicurato che si attiverà nel contattare l’azienda e sollecitare i ministeri per la riapertura della vertenza.
Sabato 4 ottobre, proprio a Milano, Giuliano Poletti ha rilasciato pubblicamente una dichiarazione (ampiamente riportata dai media) in merito ai 110 licenziamenti di Nokia: “Chiedo all’azienda di ritirare questo provvedimento. Si discute e vediamo cosa possiamo fare. Se una persona perde il posto di lavoro non è solo lei, ma è tutta la comunità che soffre. Il mio impegno c’è tutto.”
Abbiamo preso atto dell’impegno dell’attuale Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali (così come di quelli che lo hanno preceduto) ma con le parole non si salvano posti di lavoro e non si produce nuova occupazione.
Misureremo la credibilità del ministro e del governo anche rispetto alle azioni che intraprenderanno per far tornare Nokia sui suoi passi.
Nel frattempo continuano la mobilitazione e il presidio a Cassina de Pecchi.
Fiom-Cgil Milano
Milano, 15 ottobre 2014