Il 25 febbraio 2015, presso l’Assistal di Milano, si è svolto l’incontro tra la Siram – rappresentata dal suo amministratore delegato e dai responsabili delle Risorse umane – il coordinamento sindacale Rsu e Fim, Fiom e Uilm nazionali.
All’incontro ha partecipato una ristretta delegazione delle controllate Semitec-Simav.
L’amministratore delegato dell'azienda ha presentato gli obiettivi che il gruppo Siram vuole realizzare su mandato della francese Veolia, proprietaria dell'aziende, chiarendo che, allo stato, la riorganizzazione e il rilancio non prevedono la vendita.
A conferma di questo orientamento l’aumento del capitale sociale con un finanziamento di circa 84 milioni di euro. Inoltre, l'ad ha comunicato che, nonostante un ulteriore calo del fatturato subìto lo scorso anno dall’azienda, i conti del 2014, dopo anni di perdite, hanno fatto registrare un segno positivo, sia pur non consistente.
In sintesi, le direttrici del piano 2015-2018 prevedono:
- la crescita dei volumi e del fatturato con una particolare attenzione alla marginalità;
- uno snellimento delle procedure e una particolare attenzione ai clienti e al territorio con una strutturazione commerciale conseguente;
- un equilibrio del fatturato tra il pubblico e il privato che realizzi il 60% del fatturato verso il pubblico e il 40 verso il privato, a fronte dell’attuale 70%.
Strategica – sempre secondo l'ad – per il polo industriale risulta la Simav, nonostante le difficoltà di rapporto con Finmeccanica e con la controllata Simmec. Altrettanto va verificata la compatibilità della Semitec con gli obiettivi di Siram anche in rapporto al settore delle telecomunicazioni che vive una fase di crisi e assestamento.
Per Siram la chiarezza degli obiettivi, nonché la semplificazione delle procedure e la definizione delle responsabilità, prevede un ulteriore processo di riorganizzazione che potrebbe comportare fino ad un massimo di circa 80 eccedenze nel territorio nazionale che verranno gestiti con l’accordo di dicembre 2014.
L’obiettivo dell’azienda è il superamento della fase degli ammortizzatori sociali e la riduzione dei costi derivati dal lavoro.
Per il coordinamento Rsu e le organizzazioni sindacali si tratta di un piano fatto solo di titoli con la necessità di ulteriori approfondimenti. Inoltre, abbiamo dato la disponibilità ad affrontare i temi relativi all’organizzazione del lavoro, vista la consistente perdita occupazionale degli ultimi 4 anni, ma abbiamo confermato di non essere disponibili a discutere di interventi di carattere economico sulle retribuzioni.
Le parti si sono aggiornate al 26 marzo 2015.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma,4 marzo 2015