Domenica, 24 Novembre 2024

St Microelectronics. No ai tagli, occorre un piano di rilancio per salvaguardare l'occupazione e la presenza industriale

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StMicroelectronics ha annunciato una ristrutturazione mondiale che coinvolge circa 2.000 dipendenti. 600 di questi verranno ricollocati in altre divisioni all’interno di STM mentre 1.400 persone vengono considerate esuberi: 430 in Francia, 670 in Asia e 120 negli Stati Uniti. Mancano all’appello circa 180 persone, per le quali le comunicazioni aziendali non identificano il paese di provenienza.

STMicroelettronics chiude alcune attività dedicate a specifiche linee di prodotto (set-top box e home gateway).

Il 2015 registra 6,90 miliardi di dollari di ricavi, in calo del 6,8% rispetto al 2014, e un utile netto anch'esso in flessione a 104 milioni di dollari, contro i 128 milioni dello scorso anno.

Le previsioni per il primo trimestre 2016 vedono ricavi in diminuzione del 3% circa, un margine lordo intorno al 33%, su cui pesano in negativo gli oneri da sottoutilizzo impianti.

Le organizzazioni sindacali esprimono forte preoccupazione per la continua diminuzione del fatturato, che vede nel taglio occupazionale l’unica soluzione per l’azienda.

Questa riorganizzazione potrà dare dei risultati a breve termine ponendo un risparmio annuale su quelle attività a minore redditività, ma di contro evidenzia il restringimento del mercato in cui opera l`azienda.

Da tempo stiamo chiedendo ai vertici aziendali e agli azionisti di riferimento (governo francese e italiano) un cambio di strategia industriale improntata al rilancio di alcuni settori strategici (automotive, Internet delle cose, etc. ), investimenti in Ricerca e Sviluppo e una riqualificazione profonda degli impianti produttivi.

Una strategia che altre aziende stanno attuando insieme con i loro Stati e la stessa Unione europea, su cui non possiamo rimanere indietro. Il settore della microelettronica, in continua e rapida evoluzione, è decisivo per la competitività tecnologica del sistema industriale ed è strategico per il nostro Paese.

Sollecitiamo quindi un confronto con l'azienda e il Ministero dello Sviluppo Economico per avere chiarezza sull’impatto di questo piano sui siti italiani e per rivendicare un vero e profondo piano di rilancio che tuteli nel tempo l’occupazione e i siti industriali.

 

Fim-Fiom-Uilm

Coordinamento ST Microelectronics

 

Roma, 28 gennaio 2016

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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