I giorni 26 e 27 ottobre, presso Confindustria Monza e Brianza si è tenuta una sessione di trattativa per il rinnovo dell’integrativo Micron.
Nel corso del confronto con la Direzione aziendale sono stati trattati i seguenti temi:
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Relazioni sindacali, con la definizione delle TAR per gli incontri sindacali e per il Coordinamento, la dotazione informatica e il riavvio della bacheca elettronica nell’ambito del nuovo sistema informativo;
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Orario di lavoro e in particolare l’estensione della flessibilità di orario, di cui attualmente fruiscono i più alti livelli, a tutti i dipendenti Micron in Italia (con la sola eccezione dei turnisti) prevedendo la compensazione su base trimestrale. Per i quadri e gli impiegati di settima categoria sarà prevista un’unica timbratura giornaliera. Oltre alla flessibilità, in materia di orario di lavoro è prevista la possibilità di ricorrere occasionalmente al lavoro da remoto. Sia per il lavoro da remoto che per il “consumo” delle ore di “flessibilità positiva” sarà necessario il consenso del supervisore.
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A fronte dell’estensione della flessibilità saranno previste 8 ore di permesso annue per visita medica e per indisposizione, la Direzione ha anche proposto di riportare ai termini contrattuali (15 gg di calendario) il congedo matrimoniale ma tale proposta non è stata accettata dal Sindacato.
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Per i lavoratori turnisti la parte sindacale ha chiesto di aumentare le maggiorazioni per turno, anche per tener conto del fatto che questi dipendenti non potranno fruire della flessibilità dell’orario e si attende una risposta da parte della Direzione.
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PDR/IPP, la Direzione aziendale per allineare i dipendenti italiani ai colleghi del resto del mondo, ha chiesto di sostituire il vigente PDR con l’IPP, utilizzato a livello internazionale da Micron, rendendo tale erogazione assoggettata alla “detassazione/decontribuzione” laddove le norme fiscali e contributive italiane lo prevedano. E’ prevista che l’IPP abbia un potenziale minimo di 2425 euro annui, proprio per evitare una penalizzazione dei livelli più bassi.
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Assicurazione sanitaria integrativa, a fronte di quanto previsto sui Permessi e per il PDR, la copertura prevista attualmente per i quadri, verrà estesa a tutti i dipendenti, ma a questo proposito la Direzione propone che i dipendenti contribuiscano con un importo annuo di 150 euro, le RSU e le Organizzazioni sindacali intendono invece porre integralmente a carico aziendale la polizza: questo rappresenta uno dei più importanti nodi del negoziato.
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“Diritto allo studio, spese mediche e trasporti”, è inoltre previsto la definizione di un importo annuo (200 euro per la Direzione, 340 euro per il Sindacato) per talune spese (istruzione per se o per i figli, spese mediche, trasporti, ecc.) che – nell’ambito della normativa fiscale e contributiva – possano essere decontribuizzati per l’azienda e detassati per il lavoratori.
Inoltre, la Direzione aziendale ha illustrato i dati del PDR, che pagherà complessivamente il 45% del massimale, cioè 1.091,25 euro (di cui 909,38 erogati a titolo di acconto), risultato in gran parte dovuto al mancato raggiungimento dell’obiettivo di Compagnia che pesa il 40% potenziale PDR. La Direzione aziendale ci fornirà a breve un prospetto con il dettaglio dei risultati.
La trattativa che ha registrato anche forti distanze sul merito, che tuttavia al termine della riunione sembrano essersi ridotti, proseguirà presso Confindustria Catania nei giorni 17 e 18 novembre, con l’obiettivo di concludere positivamente il negoziato.
Fim, Fiom, Uilm nazionali e territoriali
Le RSU
Roma, 29 ottobre 2015