Fim, Fiom e Uilm nazionali condannano la decisione di Alstom di licenziare e sospendere i due lavoratori di Firenze, ritenuti ingiustamente responsabili dei fatti legati ai tragici eventi dell’incidente ferroviario di Livraga del 6 febbraio 2020.
La contestazione disciplinare e i conseguenti provvedimenti, sono arrivati a più di due anni di distanza dai fatti a fronte di un rinvio a giudizio, che nell’ordinamento garantista della nostra repubblica, non è evidentemente assimilabile ad una condanna.
L’accertamento dei fatti, che sarà oggetto dell’iter processuale sul quale esprimiamo piena fiducia nella magistratura, definirà alla fine del proprio percorso quali saranno le responsabilità in merito ai fatti e solo allora potremo, tutti, avere gli elementi per esprimere un giudizio più compiuto.
I lavoratori, nel frattempo hanno continuato ad operare, godendo della giusta fiducia dell’Azienda, conseguita in tanti anni di approccio professionale riconosciuto da tutti, pertanto il provvedimento, è stato vissuto come una vera e propria “doccia fredda”.
Non intendiamo qui entrare nel merito di ogni singolo tassello che compone il mosaico della vicenda, ci limitiamo solo a fare nostre le considerazioni esposte in sede di giustificazioni ai sensi dell’art7 della legge 300/70 dai nostri colleghi del territorio di Firenze.
Chiediamo all’Azienda di ritirare i provvedimenti, rimandando ogni decisione in merito al rapporto di lavoro, solo alla fine dell’iter processuale, in modo di garantire la necessaria serenità nell’espletamento delle funzioni operative ad ogni singolo lavoratore del Gruppo.
Ai due lavoratori, oltre alla nostra vicinanza in questo difficile momento, garantiremo l’assistenza legale con l’obiettivo di avere al più presto un esito positivo in sede processuale.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 27 maggio 2022