Si è svolto ieri presso l’Assolombarda il primo incontro a livello nazionale del gruppo EPTA S.p.a., società di matrice italiana di cui il pacchetto azionario è così formato: 80% famiglia Nocivelli, il restante 20% famiglia Triglio. Il gruppo è presente pressoché in tutto il mondo. Leader nel settore della refrigerazione “retail storage” per la grande distribuzione, suddivide i propri prodotti tra: sistemi mirati alla vendita di alimenti per la grande distribuzione, la parte del Food & Beverage, la costruzione di cellule per il mantenimento degli alimenti stessi in preparazione alla distribuzione.
Il fatturato mondiale si aggira attorno a 1 miliardo e 150 milioni di euro. L’Italia con circa 2000 dipendenti suddivisi su 4 stabilimenti: Limana (BL) circa 1000 dipendenti, Casale Monferrato (AL) 570, Solesino (PD) 200, Pomezia (Roma) 120, Milano sede amministrativa 102. Nel suo insieme l’Italia rappresenta numericamente 1/3 dei 6000 dipendenti globali, e circa il 20% del fatturato complessivo del gruppo. Confermando la specificità di azienda manifatturiera, l’Italia produce molti dei sui volumi per il mercato estero, in particolare la Germania dove EPTA S.p.a. non ha stabilimenti.
In Europa è presente con 1 stabilimento in Francia, 1 Inghilterra, 1 Danimarca, 1 Turchia. Presente nel resto del mondo in Sudamerica (Argentina) e far- est (Cina, Thailandia, Filippine).
Il costo del personale è circa il 35% rispetto alla capacità di fatturato del gruppo.
L’azienda si conferma performante nel settore di riferimento, distinguendosi in particolare per l’efficienza del sistema legato alla tempistica di consegna dei prodotti al cliente. I 4 stabilimenti italiani in questo senso, si confermano strategici per il modello di business adottato dal gruppo.
Positiva la scelta strategica adottata di mantenere centralizzata in Italia, la parte di sviluppo informatico e applicativo del gruppo a livello globale per ciò che riguarda lo stabilimento di Limana aver - internalizzato - parte della produzione utile a completare il prodotto offerto al mercato.
Nonostante la non positività di apertura anno 2019 rispetto al budget, l’azienda in Italia mantiene comunque la propria crescita superiore alla media del mercato di riferimento.
E’ importante sottolineare ed insistere affinché l’azienda prosegua nella politica degli investimenti, sia sul versante dell’innovazione del prodotto, che sull’innovazione di processo produttivo che ad oggi viene quantificata in 25 milioni di euro l’anno, di cui l’Italia ne assorbe una buona parte.
Va sottolineato come in modo virtuosi gli investimenti in automazione e sviluppo del processo produttivo abbiano contribuito ad aumentare l’occupazione del 10%.
Anche sul versante della formazione professionale, ivi compreso l’adempimento del dettame contrattuale sul diritto soggettivo, l’azienda ha programmato una offerta formativa che prevede 8 ore obbligatorie per tutti i dipendenti di cui 4 ore su “ergonomia” e 4 ore su “Industry 4.0. Le restanti ore vengono offerte su un catalogo formativo aziendale che prevede corsi direttamente attinenti alla produzione aziendale e altri alle cosiddette “soft skills”, cui i dipendenti dovranno esprimere una loro preferenza.
Riaffermando l’importanza delle relazioni industriali già attive a livello territoriale, vogliamo ribadire l’utilità periodica di un incontro a livello nazionale che illustri complessivamente andamento del gruppo su scala nazionale ed internazionale.
Fim, Fiom e Uilm Nazionali
Roma, martedì 16 aprile 2019