Ieri si è conclusa la due giorni del coordinamento Sirti Spa tenutosi a Milano, nelle giornate del 14 e 15 marzo u.s.
Sono stati affrontati i temi relativi alle percentuali del Contratto di solidarietà, che ha visto nell’ultimo anno una riduzione delle percentuali di solidarietà, su tutti i territori interessati da Sirti Spa, a seguito del lavoro che è arrivato ma anche a seguito di una riorganizzazione del lavoro e delle attività, nonché dell’ utilizzo di percorsi di formazione, da giuntisti rame e giuntisti fibra ottica per avere lo sguardo proiettato al futuro.
Temi come la sicurezza sul lavoro che per Fiom, Fim e Uilm sono indispensabili e sui quali occorre vigilare sempre di più, affinché non ci siano infortuni e morti bianche, poi abbiamo ragionato delle prospettive per il futuro a seguito della chiusura del piano sociale sottoscritto aggiungo del 2021 che ha scongiurato i 764 licenziamenti e che terminerà il 4 luglio p.v., data dalla quale tutte le lavoratrici ed i lavoratori di Sirti Spa, usciranno dagli ammortizzatori sociali, in questo caso, dal contratto di solidarietà.
È stato deciso di prorogare il contratto integrativo di Sirti Spa, alla luce dei nuovi scenari che si apriranno, sino al 30 giugno 2022.
Nella giornata del 15 marzo abbiamo incontrato in nuovo Amministratore delegato della Sirti Spa, Laura Cioli, dal confronto è emerso che l’azienda vuole avere un ruolo determinante nella ricostruzione delle infrastrutture immateriali, nella digitalizzazione di tutto il Paese, per accorciare quel gap che ancora esiste tra Nord e Sud.
In questa discussione, un ruolo fondamentale e strategico deve avere per noi il Mezzogiorno, senza il quale non è pensabile possa esserci lo sviluppo del sistema Paese.
Una idea di Paese che guardi alla questione Meridionale, non vi è infatti una soluzione per il Paese pensando di abbandonare il Mezzogiorno.
E proprio partendo dal Mezzogiorno e dalle sue fragilità, Fiom, Fim e Uilm, hanno ribadito all’azienda che la competitività non si può giocare sulla logica del massimo ribasso, perché questo vorrebbe dire minori diritti e minore salario.
È evidente che il PNRR costituirà almeno per i prossimi sei anni un fortissimo strumento di condizionamento delle politiche ordinarie, le quali saranno per gran parte caratterizzate dalla complementarietà e dalla sinergia con gli obiettivi del PNRR, dovremo essere bravi a cogliere questa sfida e soprattutto, alla luce delle risorse che dovranno arrivare, per il settore della impiantistica e delle installazioni, dobbiamo essere capaci di vigilare affinché le risorse pubbliche vengano utilizzate per garantire il salario ed i diritti previsti dal CCNL, la qualità dei prodotti, evitare le gare al massimo ribasso, per sbarrare la strada ai fenomeni di illegalità che possano insediarsi nel sistema e ridurre diritti, sicurezza e salario.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 16 marzo 2022