Lunedì, 23 Dicembre 2024

Comtel. Senza un piano industriale il confronto è inutile

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In data 22 settembre 2016 presso la sede aziendale si è svolto l'incontro tra la Direzione Comtel ed il coordinamento RSU, unitamente alle Organizzazioni nazionali e territoriali, avente per oggetto la situazione aziendale.

L'azienda, attraverso l'amministratore delegato oltre all'avvicendamento nelle funzioni del personale, ha confermato la situazione di difficoltà in cui essa versa in rapporto al mercato di rifermento, il perdurare di una situazione di incertezza rispetto agli investimenti previsti per la banda larga con il conseguente ritardo nell'assegnazione degli appalti da parte dei committenti (Telecom, ecc) riduce il potenziale produttivo.

Inoltre, l'azienda ha manifestato la scarsa competitività nelle gare a cui partecipa per un sistema di costi che tendono ad escluderla dalla possibilità di recuperare attività da svolgere. Tutto ciò si riflette sulle dinamiche di bilancio che non produce marginalità economiche. Anche l'acquisizione delle attività garantite da Alcatel, con il passaggio dei lavoratori in Comtel, sembra essere non rispettato con l'inserimento dei lavoratori in contratto di solidarietà contrariamente a quanto previsto dagli accordi.

L'azienda ha prospettato la necessità di un intervento sul costo del lavoro con un organizzazione che eviti lo straordinario retribuito, con un intervento che riduca i supeŕminimi, e con una procedura di mobilità che riduca gli organici.

Le Organizzazioni sindacali unitamente alle RSU, non condividendo l'impostazione aziendale, hanno ricordato che negli ultimi tempi hanno rinegoziato i trattamenti riferiti alle trasferte, e la sottoscrizione di accordi che hanno attivato i contratti di solidarietà nonché la mobilità per superare le difficoltà della fase.

Hanno sottolineato che non si hanno evidenze di un piano industriale che preveda il rilancio e la crescita della Comtel, un sostanziale immobilismo che potrebbe preludere ad un disimpegno da parte della proprietà e la non disponibilità ad un confronto che si traduca solo come un arretramento delle condizioni dei lavoratori.

Nella misura in cui l'azienda produca un piano industriale e la certezza delle attività da svolgere con il conseguente mantenimento e riqualificazione dei livelli occupazionali il confronto recupera senso altrimenti risulta inutile.

L'azienda ha proposto un aggiornamento al 13 ottobre 2016 per una propria verifica interna relativamente ai temi posti in discussione al tavolo.

 

Fiom-Cgil nazionale

 

Roma, 27 settembre 2016

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La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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