Come tutti sappiamo la procedura di cessione si è fermata dopo l’ultimo incontro nel quale le RSU e la Fiom avevano chiesto approfondimenti sulla solidità della società che avrebbe dovuto ricevere le lavoratrici e i lavoratori e fatto richieste precise sulle condizioni di salvaguardia necessaria delle persone potenzialmente impattate.
Da allora si è svolto un proficuo incontro con l’AD Tullio Pirovano che ha incontrato la rappresentanza sindacale e ascoltato i dubbi e le richieste di garanzie.
Dopo quell’incontro su richiesta della Lutech il tavolo si è congelato.
Nulla da eccepire e tutto da sperare che le nostre richieste possano finalmente trovare ascolto e concretizzarsi la possibilità della ricollocazione interna che chiediamo da tempo o in alternative una seria assunzione di responsabilità di Lutech con il manifestarsi di garanzie fattive. Fin qui l’ordinario delle relazioni industriali. Non fosse che nelle ultime ore, Open Smart non faccia contattare le persone coinvolte nell’ipotesi di cessione affinché passino individualmente verso la neocostituita società minacciando per interposta persona quei licenziamenti che lo stesso AD di Lutech aveva categoricamente escluso davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.
A questo punto, corre l’obbligo, al di la delle legittime riflessioni in atto di tornare al tavolo per escludere con forza le velate minacce che stanno arrivando ad alcune lavoratrici e lavoratori.
E’ urgente che venga chiarito l’esito della procedura e le prospettive per le lavoratrici e i lavoratori.
Speriamo e non vogliamo pensare che Lutech intenda fare passi indietro sulle rassicurazioni date alle parti sindacali, non è questa la tradizione degli accordi e lo stile delle relazioni messe in piedi negli anni, immaginando quindi che siano infondate le intimidazioni che sono arrivate è impellente che Lutech per prima prenda posizione e tuteli le proprie persone riconvocando il tavolo e riprendendo un percorso di confronto che non lasci spazio alcuno di strumentalizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori a soggetti terzi che se avessero impiego da offrire dovrebbero sottoporlo sulla base di opportunità e non certo come alternativa alla perdita del posto di lavoro.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 9 giugno 2022