Nell'ambito della procedura di licenziamento collettivo aperta il 6 dicembre u.s., il 2 febbraio si è svolto il previsto incontro tra Coordinamento nazionale RSU IBM, OO.SS., IBM Italia e Assolombarda per verificare lo stato dell'arte rispetto a quanto convenuto nel verbale d'incontro del 17 gennaio u.s.
Dopo una trattativa complessa, in cui si è arrivati al limite della rottura, è stato raggiunto un accordo tra le parti che trova una soluzione condivisa rispetto alla procedura di licenziamento collettivo e al trasferimento dei lavoratori delle sedi decentrate della divisione TSS.
I punti qualificanti dell’accordo sono i seguenti:
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Vengono bloccati, fino al 31/12/2017, i trasferimenti dei colleghi TSS delle Sedi decentrate; le parti si sono impegnate ad avviare un confronto dopo l'estate per verificare la situazione dei carichi di lavoro per quelle sedi e ricercare soluzioni condivise al fine di evitare azioni unilaterali dell'azienda.
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L’Azienda ha sottoscritto che per tutto il 2017 non procederà all’avvio di ulteriori procedure di licenziamento collettivo o di licenziamenti individuali a carattere economico.
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La possibilità di candidarsi dei lavoratori che non si oppongono al licenziamento, per le tabelle previste dal verbale d'incontro del 17 gennaio 2017 D, C (in parte) e B, è scaduta il 2 febbraio alle 23:59, quindi la ricerca dei volontari è terminata.
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A fronte di un aumento da 2000 a 2500 euro lordi mensili dell’erogazione forfettaria prevista per 12 mesi per i lavoratori ricadenti in tabella C, viene resa obbligatoria l’uscita dall’azienda alle sole persone che raggiungeranno la pensione entro i 12 mesi dal termine del periodo di NASPI. Rimane fermo il pagamento, da parte dell'azienda, dei contributi pensionistici pari a quelli dell'ultima retribuzione per questi ulteriori 12 mesi. A questi lavoratori, a differenza che in passato, sarà possibile diventare soci onorari del CADGI e, quindi, continuare ad usufruire della sanità integrativa IBM.
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Entro aprile le parti si incontreranno per discutere dei piani di riqualificazione finalizzati alla ricollocazione interna del personale.
Fim, Fiom e Uilm nazionali e territoriali e il coordinamento nazionale RSU Ibm esprimono un giudizio sostanzialmente positivo sull’accordo raggiunto e si impegnano, sin da ora, ad incalzare l’Azienda sul tema della ricollocazione e sullo strumento della formazione.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 7 febbraio 2017