Questo il sunto estremamente sintetizzato dell’incontro che si è svolto con i massimi vertici aziendali (AD, CFO e direzione HR) nel merito del quale si è discusso dell’andamento dell’impresa, così come previsto dall’informativa annuale stabilita nel contratto nazionale di lavoro.
DXC per il 2023 infatti registra un anno storico per la propria performance, con 40 milioni di utile, risultato più alto sicuramente degli ultimi 10 anni.
Positivo infatti l’andamento in tutti i mercati nei quali è presente l’azienda in particolare il settore finanziario, ma anche il pubblico e quello legato alla manifattura con contratti appena rinnovati anche con clienti automotive, come Stellantis, che seppur non per le attività in cui opera DXC rappresentano un mercato al momento in difficoltà per la mancanza di investimenti.
Per gli investimenti strategici, in particola sull’intelligenza artificiale, tuttavia oltre ai titoli non c’è stato modo di andare, responsabile anche il poco tempo destinato alla discussione con le RSU e le organizzazioni nazionali e la volontà di non incontrarle le stesse di persona con spazio e tempi adeguati.
Le parole più citate al tavolo sono orgoglio e dignità da parte dell’Amministratore Delegato che ha buon gioco a dire che l’Italia, anche rispetto gli altri paesi dell’area europea non è fanalino di cosa ma traino per il gruppo.
Tuttavia in un quadro eccellente sembra proprio che l’unica moneta di scambio per chi ha costruito gli straordinari risultati sia una pacca sulla spalla e l’orgoglio di vedere la propria azienda crescere ridistribuendo ricchezza alla Corporate. L’azienda si lancia addirittura in un incauto quanto ambizioso slogan per il quale farebbe addirittura non solo crescere le persone ma le renderebbe addirittura libere (we make you grow and free).
Incalzati più volte sul fatto che riteniamo irrispettoso che l’azienda premierà individualmente solo alcuni super performers (non crediamo in azienda ci siano supereroi e supereroine ma che tutte e tutti abbiano contribuito alla realizzazione dei progetti in cui siete impegnate/i) l’azienda ha confermato che non avendo realizzato l’obiettivo di crescita del 3% il premio di produzione non sarà erogato e che non credono di dover trovare soluzioni alternative poiché non inadempienti rispetto agli obiettivi dati.
Avevamo approcciato questo tavolo con un chiaro mandato ricevuto nelle assemblee e una richiesta altrettanto chiara: che l’azienda riconoscesse oltre alla gloria la dignità alle lavoratrici e ai lavoratori per il lavoro svolto e redistribuisse parte dei risultati anche con loro.
All’azienda che in maniera miope ha deciso di rendere vano l’accordo di redistribuzione variabile nel momento dei suoi massimi risultati non si può che rispondere in un unico modo: con lo sciopero.
Per questo motivo, in aggiunta agli scioperi territoriali e allo sciopero degli straordinari e della reperibilità definiti a livello nazionale per il rinnovo del CCNL, è convocata un’assemblea nazionale di tutto il personale DXC per il 9 gennaio alle ore 14:00 e sono indette 4 ore di sciopero a livello nazionale per il 15 gennaio da declinarsi secondo le indicazioni che saranno date nei rispettivi territori.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 20 dicembre 2024