La pressione delle RSU Accenture dopo campagne mirate e confronti con l’azienda apre la breccia sul tema del buono pasto, sentito fortemente da tutte le lavoratrici e lavoratori. Da gennaio infatti l’azienda ha comunicato ai/alle dipendenti che il buono pasto passerà da 5.20€ a 8€.
Ottimo passo avanti ma due i problemi ancora aperti che vanno superati entrambi senza esitazioni:
Il primo è che ancora il buono non si applica a tutta la popolazione aziendale, come se a seconda della mansione non fosse esigenza di tutti i lavoratori e le lavoratrici avere accesso ad un pasto quotidiano, punto per noi inaccettabile che rimane come priorità della nostra azione rivendicativa.
Il secondo è la continua prassi unilaterale per la quale, dopo aver ascoltato le RSU della FIOM, l’azienda non ritiene opportuno firmare un accordo, ma procede con una iniziativa unilaterale. Crediamo che continuare ad ignorare la volontà delle lavoratrici e dei lavoratori, che hanno eletto una loro rappresentanza, non renda onore ad un gruppo di primo rilievo nel panorama nazionale e internazionale.
E’ necessario che l’azienda cambi passo e decida di investire nel riconoscimento di pari dignità delle relazioni industriali che siamo certi sarebbero di beneficio per tutte le parti al tavolo.
Questo detto, consideriamo l’aumento del buono pasto un segnale a far ancora più e meglio per strutturare le nostre relazioni e portare avanti le nostre rivendicazioni con più forza e convinzione, per assicurare alle lavoratrici e ai lavoratori Accenture finalmente sotto la copertura di una contrattazione collettiva di secondo livello che faccia progredire le loro condizioni economiche e normative e dia cittadinanza alla redistribuzione collettiva degli utili record che questa azienda fa grazie alla propria forza lavoro, e che merita di avere riconoscimenti fuori dall’unilateralità aziendale.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 1 dicembre 2023