Lunedì, 23 Dicembre 2024

Capgemini. Comunicato sindacale

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Il 23 giugno u.s. si è conclusa la fase consultiva relativa all’Art. 47 per l’acquisizione, da parte di Capgemini Italia, del ramo d'azienda “Finanza” della sede Akhela di Roma.

Nella prima convocazione, avvenuta in data 12 giugno u.s., TUTTE le sigle sindacali (Fim, Fismic, Uilm e Fiom) hanno ritenuto opportuno effettuare delle verifiche in merito al Regolamento ed alle prassi aziendali in vigore in Akhela, da mettere a confronto con la contrattazione di secondo livello presente in Capgemini e rinviare quindi la firma ad un secondo incontro da tenersi a breve, nel pieno rispetto della procedura relativa all’Art. 47.

La disponibilità da parte di Capgemini alla applicazione del contratto integrativo ai 79 dipendenti in transito da Akhela è stata immotivatamente ed improvvisamente ritirata, di fronte alla decisione collegiale delle sigle presenti di rinviare la firma.

Nel secondo incontro Capgemini ha ribadito questa insensata posizione, nonostante tutte le sigle sindacali si rendessero disponibili a chiudere un accordo per l’applicazione dell’integrativo, valutando equilibrato il confronto tra prassi aziendali Akhela ed integrativo Capgemini.

L'azienda, in conclusione, ha concesso ai lavoratori Akhela l’attivazione della polizza sanitaria integrativa a partire dal 1° luglio e la apertura di un tavolo per l'armonizzazione a partire dal 10 Settembre p.v.

Come FIOM-CGIL riteniamo che, l’applicazione di trattamenti diversi tra lavoratori ponga inevitabilmente un problema di iniquità, gravemente avallato da Fim e Fismic che, come sempre, appaiono colpevolmente più vicine alla Direzione Aziendale che ai lavoratori.

Abbiamo scelto di non sottoscrivere gli accordi e di rinviare ogni decisione a Settembre, a dimostrazione della stigmatizzazione di comportamenti che manifestano prepotenza, arroganza e mero ricatto da parte della Direzione aziendale Capgemini, che appare nella necessità di dare un’ennesima prova di forza, che provoca inevitabilmente malcontento, analogamente a quanto accaduto per i lavoratori ex-Aive.

Ex-Aive, ed oggi anche ex-Akhela, sono evidentemente “dipendenti di Serie B” se vengono trattati diversamente ed è squallido che Fim e Fismic cerchino di costruire il loro consenso su un’ingiustizia palese.

Infine, in merito a contratti integrativi e disintegrativi, il falso sillogismo che gli estensori del comunicato Fim Fismic impiegano per contestare alla Fiom un presunto riconoscimento della bontà dell'integrativo aziendale per la nostra mancata opposizione all'applicazione dello stesso per i lavoratori ex Akhela privi di trattamenti di secondo livello, è degno, se non fosse ridicolo, di periodi ben più oscuri di quelli che stiamo vivendo in termini di manipolazione della realtà e dell'intelligenza di chi legge.

FIOM NAZIONALE

Roma, 25 giugno 2014

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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