Comunicato sindacale su opposizione del Governo alla vendita di Next ad Altran.
L'opposizione esercitata dal Governo in merito all'acquisizione di NEXT S.p.A da parte di ALTRAN Italia, di fatto bloccandola, apre un problema sulle prospettive industriali e occupazionali delle lavoratrici e dei lavoratori della società.
Auspichiamo che l'attenzione mostrata dal Governo nell'esercitare i poteri di blocco previsti dalla normativa vigente su attività strategiche per il Paese, abbia considerato anche soluzioni alternative che mettano in sicurezza l'azienda e le sue preziose professionalità.
La Next S.p.A., ha attraversato dopo un lungo periodo di crescita, una drastica riduzione delle commesse da parte del Gruppo Finmeccanica, accompagnato da una stretta creditizia ad opera delle banche.
Il suo futuro, dipende ora in maniera preponderante sempre più dall’ingresso di nuovi capitali, tutto ciò si è reso necessario, dopo un lungo periodo di ricorso agli ammortizzatori sociali, dovuto principalmente alla situazione del mercato dell’Information Technology, ricorso che ha permesso in questi anni, la salvaguardia dell’occupazione e delle competenze dei propri dipendenti.
Sarebbe paradossale infatti che mentre da un lato si impedisce l'acquisizione di una società come la Next S.p.A, impedendone l'acquisto ed il rilancio, dall'altro non fossero già previste delle alternative valide e sostenibili al fine di salvaguardarne i lavoratori e le attività sviluppate, attività, strategiche per il Paese.
Per questi motivi chiederemo uno specifico incontro urgente al Governo attraverso l’apertura di un tavolo di confronto al MISE per chiarire gli aspetti che hanno portato a questa delicata decisione e per costruire in sede istituzionale tutte le soluzioni possibili alla criticità che si è determinata.
Considerato che Altran Italia già lavora su importanti e cruciali programmi nel gruppo Leonardo, in MBDA, inThalesAleniaSpace e in tanti altri programmi sensibili e strategici per il Paese, non vorremmo che la decisione assunta rientri piuttosto nell'ambito delle tensioni tra Italia e Francia sulle tante partite aperte con i cugini francesi, invece che in conseguenza di una politica industriale tesa a valorizzare e salvaguardare le migliori aziende e professionalità ancora presenti in Italia.
Fiom CGIL Roma Lazio
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