Il 22 giugno si è tenuto l’ultimo di una serie di incontri tra Azienda e Coordinamento delle Rsu di Almaviva SpA con FIM-FIOM-UILM nazionali, per proseguire la discussione sul rinnovo degli accordi integrativi e sulla definizione di un possibile accordo sugli esodi incentivati.
Sul rinnovo del contratto integrativo, come è noto, la discussione è aperta dall’inizio dell’anno 2020 e la rigidità delle posizioni aziendali ha impedito fino ad ora di raggiungere un compromesso che comprendesse il ripristino del Premio di Risultato Variabile come previsto dal Contratto Nazionale e dal modello contrattuale nazionale in vigore.
Anche se, dopo la mobilitazione culminata nello sciopero del 9 aprile 2021, il tentativo aziendale di cancellare la contrattazione collettiva è fallito e gli accordi sono stati ripristinati e prorogati, la delegazione sindacale ha insistito con determinazione e flessibilità nel tentativo di arrivare ad un compromesso soddisfacente per entrambe le parti e che desse risposte positive ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori.
Quest’ultima sequenza di incontri sui due argomenti era cominciata il 3 Marzo con distanze notevoli, ma nel corso di una trattativa faticosa e lenta per le frequenti indisponibilità aziendali agli incontri, si erano fatti passi in avanti sia sulla questione del Rinnovo dell’integrativo sia sulla questione degli incentivi all’esodo.
Malgrado ciò, nella serata di ieri, l’azienda si è dichiarata indisponibile a proseguire il confronto su entrambi i temi, per trovare un compromesso sui punti nei quali permaneva una differenza di posizioni, ribadendo ancora una volta che non ha intenzione di individuare una struttura di premio di risultato variabile che, in caso di andamento positivo dell’indicatore, preveda un’erogazione salariale nel 2023 in relazione al bilancio 2022 (tuttora indeterminato) e limitando la sua disponibilità alla creazione di una commissione che dovrebbe occuparsi della definizione di un premio per il 2024 in relazione al bilancio 2023.
Conseguentemente, vista l’impossibilità di proseguire la trattativa, si è convenuta una proroga degli accordi in essere fino al 31 dicembre 2022.
Riteniamo l’atteggiamento aziendale:
- irrispettoso verso la comunità dei dipendenti Almaviva che hanno risanato l’azienda con i loro sacrifici in passato e la stanno facendo crescere (in fatturato, margini operativi e utili) in questa fase, prima, durante e dopo la fase pandemica;
- ingiustificabile dal punto di vista economico visto il trend di crescita che l’Azienda ha confermato nel 2021 e alla luce delle dichiarazioni pubbliche dell’Amministratore Delegato;
- incoerente rispetto alle regole del sistema contrattuale di cui pure Almaviva fa parte, e contrario ai principi di un modello di relazioni industriali avanzato e partecipativo, che pure a parole si dichiara di condividere.
Per discutere della situazione e impostare per dopo l’estate il proseguimento della vertenza (cui non rinunciamo e che siamo determinati a portare a termine), sono indette le assemblee in tutte le sedi a partire dalla prima settimana di luglio.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Coordinamento Rsu Almaviva SpA
Roma, 23 giugno 2022