Giovedì 22 ottobre si è tenuto, in modalità virtuale, l’incontro tra la Direzione di Almaviva SpA e Fim, Fiom, Uilm Nazionali insieme al Coordinamento Nazionale delle Rsu di Almaviva. Per l’azienda erano presenti Christian De Felice (Direzione Amministrazione e Finanza), Smeraldo Fiorentini (BU Trasporti) e Antonio Amati (BU IT) insieme a Marina Irace, Andrea Lucente e Andrea Zennaro per la Direzione Risorse Umane e Relazioni Industriali.
L’incontro è iniziato con una presentazione di Christian De Felice che ha illustrato la situazione economica e finanziaria dell’azienda a partire dai risultati del gruppo nel 2019 (confrontati con quelli del 2018) che, nel loro complesso, hanno confermato l’andamento positivo degli ultimi anni, con particolare rilievo per Almaviva SpA i cui ricavi sono arrivati a 483 mln di euro (erano 410 nel 2018), superando significativamente i livelli pre-crisi. La presentazione è stata poi integrata con informazioni specifiche su Almaviva SpA che hanno riguardato principalmente le esternalizzazioni, la produttività e il costo del lavoro. A fronte del positivo andamento aziendale e di gruppo, De Felice ha anche evidenziato i principali elementi di preoccupazione che caratterizzano l’attuale fase e che vanno dal progressivo calo delle tariffe (ormai una costante degli ultimi anni) ai contratti in scadenza (in primo luogo, per volume economico e per risorse coinvolte, quello dell’area Agricoltura). Non è mancata comunque la sottolineatura della capacità di “resilienza” dimostrata da Almaviva nella fase di emergenza sanitaria che ha colpito tutto il paese e anche il nostro settore e dell’attenzione crescente rispetto alla situazione legata al prestito obbligazionario, sia per l’evoluzione recente del mercato (nel 2020 anche altre aziende importanti, tra queste Engineering, hanno emesso proprie obbligazioni) sia per l’avvicinarsi della scadenza entro cui andrà restituito il finanziamento (ottobre 2022).
Smeraldo Fiorentini, per la BU Transportation ha sottolineato in primo luogo come la pandemia abbia fatto crollare il mercato dei trasporti, con inevitabili ricadute sui progetti di investimento nel settore. Alla criticità del momento ha contribuito altresì la riorganizzazione interna al mondo ferrovie, con la nascita e la piena operatività di FS Technology, che ha concentrato in sé tutte le aree IT del gruppo, modificando quindi le relazioni contrattuali con Almaviva e rallentando il prefissato iter delle diverse gare che andranno a sostituire il contratto, tuttora in essere e prorogato fino al 31/12/2021.
Di conseguenza, se nel 2019 i ricavi della BU sono ancora cresciuti del 7%, con un forte impulso dei servizi on-demand, il 2020 annuncia inevitabilmente un rallentamento e il mancato avvio di molti progetti a investimento. Alla prospettiva di una diminuzione dei ricavi nel 2021, rispetto al vecchio contratto di full outsourcing, si farà fronte con un ampliamento dell’offerta, lo sviluppo del mercato internazionale e, soprattutto, con l’evoluzione del ruolo della BU da integratore di sistemi a venditore di software e prodotti propri.
Antonio Amati ha subito sottolineato la recente crescita del mercato dei Servizi IT, con Almaviva che ha saputo sfruttare tale andamento mentre altre aziende del settore non ne sono state capaci o non in ugual misura. D’altra parte tale crescita sta provocando anche un aumento della concorrenza e, rispetto alla gare già bandite o attese, si nota un’evoluzione verso diverse tipologie/strutture dei contratti, caratterizzati da una progressiva compressione delle tariffe e da uno scarso apprezzamento della componente tecnica delle offerte, che continua a rappresentare uno degli elementi qualificanti dell’offerta di Almaviva. Per quanto riguarda la situazione dei progetti, da un lato si sta verificando la cessazione di attività in contratti storici (Agricoltura, MIUR, Inps), dall’altro si stanno aprendo nuove opportunità di mercato che però necessitano di competenze sia funzionali (aree Finanza, Sanità, Industria, …) sia tecnologiche (IoT, Salesforce, SAP, Blockchain, …) non sempre presenti in azienda al livello necessario.
Le presentazioni sono state concluse da Marina Irace che ha sottolineato la necessità di predisporre un programma per la riqualificazione delle persone che, per vari motivi, non trovano immediata allocazione sulle attività in essere o di prossimo avvio e, su questo, ha dichiarato la piena disponibilità aziendale a discuterne specificatamente con l’obiettivo di definire congiuntamente un piano di interventi.
Concluse le presentazioni, è stato il tempo delle domande, delle nostre valutazioni e della discussione. Abbiamo approfondito una serie di questioni introdotte nelle varie presentazioni, dagli aspetti economico-finanziari a quelli legati ai cambiamenti in atto, sottolineando il contributo dato dai lavoratori sia prima, con i sacrifici fatti negli anni della crisi, sia più recentemente con l’impegno e il senso di responsabilità dimostrato nel periodo dell’emergenza sanitaria. Abbiamo anche portato alla discussione una serie di questioni che non erano state trattate (o non lo erano state adeguatamente) nelle presentazioni: dalla situazione specifica di alcune aree e sedi alle opportunità legate a particolari finanziamenti disponibili; dallo sviluppo di nuovi progetti/prodotti nel quadro dell’evoluzione del modello commerciale alla necessità di rafforzare la formazione, anche in relazione al tema della riqualificazione posto dall’azienda; dal cambiamento organizzativo e produttivo che dovrà essere realizzato per favorire il consolidamento e la regolamentazione dello Smart Working (anche nella fase post-Covid) alla necessità di restituire dignità e valore alle relazioni industriali, superando le rigidità, le lentezze e le scorrettezze dell’ultimo periodo.
L’azienda ha recepito la richiesta di riprendere costruttivamente il confronto a partire dai temi di maggiore urgenza come il Premio di Risultato, gli esodi incentivati, la riqualificazione delle risorse e la regolamentazione dello Smart Working e sono già stati messi in calendario i primi due incontri che si terranno il 29 e il 30 ottobre. In relazione alla piattaforma per il rinnovo del contratto integrativo aziendale, in attesa dell’esito del referendum, l’azienda ha dichiarato la propria disponibilità a una ulteriore proroga dell’accordo vigente per consentire lo svolgimento della trattativa che dovrà portare alla definizione di un nuovo accordo e questo sarà il primo tema che verrà affrontato nei prossimi incontri.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Coordinamento Rsu Almaviva SpA
Roma, 23 ottobre 2020