Durante la manifestazione organizzata martedì 27 maggio 2014, sotto il Ministero dello Sviluppo Economico dalle lavoratrici e dai lavoratori di Agile ex Eutelia, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal Vice-ministro De Vincenti.
Nell'incontro il Vice-ministro ha preso l'impegno di convocare a breve una riunione, con i livelli politici dei due ministeri (Sviluppo e Lavoro), per riprendere la discussione sullo stato della vertenza, sugli ammortizzatori sociali e su eventuali misure per i 760 lavoratori ancora in cassa integrazione.
Auspichiamo una convocazione urgente ma soprattutto un incontro utile a dare le risposte che finora non sono arrivate.
Rimane infatti l'amarezza di veder che anche gli impegni più banali non si riescono a rispettare. La giornata di ieri doveva essere quella utile a fare il punto della situazione sulle analisi fatte al Ministero del Lavoro sugli over 50, sugli ammortizzatori sociali e, con le Regioni, sui bandi gara con sistema premiante per le aziende che assumono lavoratori provenienti da aziende in procedura concorsuale.
La convocazione attesa però non è arrivata e le lavoratrici e i lavoratori sono stati costretti a fare una manifestazione per ottenere quello che, in una condizione normale, dovrebbe essere naturale: il rispetto degli impegni assunti, a partire dalle date di incontro.
La lettera di licenziamento è già arrivata a tutti i lavoratori e, in assenza di interventi urgenti, gli stessi saranno licenziati dal 1° luglio. L'accordo del 2012, è stato firmato da due Ministeri, dopo un incontro alla Presidenza del Consiglio, possibile che ancora oggi non si riesca a dare concretezza a tutti i punti sottoscritti?
La durata della CIGS per tutto il 2014 è chiaramente prevista nell'accordo, così come i bandi gara con il sistema premiante, possibile che dopo passaggi istituzionali così alti ancora oggi i bandi non sono pubblicati (eccetto uno in Lombardia con alcune regioni che prima firmano l'accordo e poi dicono che non è possibile farli!) e sulla CIGS non arrivano risposte chiare?
Proprio i bandi erano uno degli elementi per ridare lavoro ai dipendenti dopo il fallimento, se non si fanno come si può poi lamentarsi sulla durata degli ammortizzatori sociali da parte del Governo, se non si realizzano le iniziative convenute per togliere i lavoratori da quella condizione?
Evidentemente l'alternativa è lasciarli al loro destino ma questo, oltre ad essere inconcepibile ed inaccettabile per le Organizzazioni sindacali, è anche sbagliato sul piano sociale ed economico. I 760 lavoratori licenziati, sono un problema molto più grande di qualche mese di ulteriore CIGS ed ancora di più risulta essere un problema il mancato rispetto degli impegni da parte delle Istituzioni.
FIM, FIOM, UILM NAZIONALI
Roma, 30 maggio 2014