FIOM, FSM e UILM con i lavoratori asserragliati in una ciminiera in fabbrica.
Ancora sciopero tra i lavoratori degli appalti della Portovesme srl. Una protesta che ha origini lontane e che parte dalla fortissima svalorizzazione del Lavoro messa in campo negli ultimi anni dalla Portovesme srl, come mai accaduto in precedenza. La crisi determinatasi a causa degli aumenti del costo energetico, ha di fatto colpito la multinazionale, che nel corso di 12 mesi è stata costretta ad affrontare una crisi in conseguenza del costo energetico passato da poco più di 20€ sino a quasi 800€Mwh; una conseguenza, figlia delle scelte “poco attente” dall'amministratore delegato della Portovesme, il quale, scegliendo di acquisire l'energia dal mercato europeo, al costo del giorno prima, ha rinunciato definitivamente alle garanzie che generalmente si ottengono, attraverso accordi a lungo termine, esponendo così la fabbrica e le migliaia di lavoratori a rischio economico e occupazionale. Scelte che se aggiunte all'attacco portato nel corso degli ultimi anni al mondo degli appalti, attraverso la ricerca spasmodica del miglior profitto, attraverso il massimo ribasso, ha portato, da una parte, al raggiungimento dell’obiettivo, di produrre allo stesso modo con un numero di lavoratori inferiori e dall'altra di indebolire il tessuto lavorativo sino a sfiorare l'umiliazioni dei lavoratori degli appalti costretti a vedersi ridotti diritti e tutele nei luoghi di lavoro.
Le fermate degli impianti annunciate, hanno di fatto ridotto le lavorazioni da effettuare, portando in questi giorni, le aziende operanti all'interno della Portovesme srl, ad aprire le procedure di cassa integrazione, con un numero di persone occupate al lavoro, talmente esiguo da rischiare ogni giorno uno sciopero o una protesta.
L'ultima iniziativa di sciopero è conseguenza del taglio indiscriminato degli appalti che coinvolge nella stessa commessa, SKV, GSMI, FM e SCS. Un appalto passato in poco tempo, da 200 a 76 persone, che
difficilmente può soddisfare le aspettative di occupazione richieste dai lavoratori, nonostante le soluzioni trovate ieri. La suddivisione delle lavorazioni, anticipo della cassa integrazione e utilizzo delle ferie, sono i tre capisaldi che hanno permesso di superare le difficoltà , in conseguenza della mancanza di lavoro in questi due mesi di difficoltà che ci saranno.
Una soluzione provvisoria, che se non coinvolge la Portovesme srl è del tutto insoddisfacente. Per tali ragioni le Segreterie dei metalmeccanici di FIOM, FSM e UILM, nel proclamare lo sciopero del giorno
27/02/2023 e confermare lo stesso per il 28/02/2023, pur apprezzando il massimo sforzo effettuato per il raggiungimento del parziale con le aziende in appalto, chiedono con carattere di urgenza una soluzione definitiva alla vertenza, che deve trovare soluzione attraverso tavoli istituzionali ai massimi livelli nazionali, per un costo energetico che dia garanzia produttive alla Portovesme srl, la quale deve rioccupare le persone tutte, da subito, in modo dignitoso.
Emergenza che trova conferma dall’azione messa in atto da 4 lavoratori, che si sono asserragliati in una ciminiera all'interno dello stabilimento, ai quali le Segreterie dei metalmeccanici esprimono la totale
vicinanza e solidarietà.
Segreterie Territoriali FIOM FSM UILM Sulcis-Iglesiente