Il giorno 30 giugno a Roma si è riunito il coordinamento unitario FIM, FIOM e UILM del gruppo Engie in modalità mista.
Il coordinamento esprime soddisfazione per il parziale ritorno alle attività in presenza; la pandemia ha imposto argomenti ai tavoli sindacali di assoluta priorità, ma si rende necessario riprendere il confronto con l’azienda circa temi rimasti appesi già da prima dell’emergenza sanitaria ed altri che si sono fatti avanti.
Il coordinamento ritiene urgente chiedere un incontro all’azienda circa la riorganizzazione mondiale del gruppo anche alla luce dell’operazione di messa in vendita della businness Equans per la quale il CAE ha dato parere negativo, e delle eventuali ricadute possibili nel nostro paese.
Nell’ultimo incontro fra le OO.SS. ed il gruppo dirigente Engie, la società a seguito dell’appena varato PNRR ha dichiarato che lo stesso rappresenta un’occasione che permetterà all’azienda di ricavarsi un ruolo determinante nella transizione energetica, perciò il coordinamento ritiene prioritario che la società presenti il piano industriale per meglio comprendere quale idea di sviluppo ci sarà nel nostro paese.
Conoscere il piano industriale e le sue finalità consentirà alle parti di meglio affrontare tutti gli argomenti sia di livello nazionale che di livello territoriale, monitorando l’andamento in modo costante anche rispetto alle possibili acquisizioni o cessioni di attività.
Il coordinamento esprime forti preoccupazioni per le note difficoltà emerse nei tavoli di confronto territoriali sulla situazione occupazionale a seguito della mancata acquisizione di gare importanti circa la la Bussiness Line PA come in Lombardia ed anche su altri territori dove si respira un’alta tensione visto in mancato ingresso di commesse. Stessa preoccupazione arriva dal Piemonte dove è ancora aperta una discussione circa il trasferimento di 30 lavoratori di Engie servizi in Engie reti calore e dai territori di Bologna ehj Perugia dove Engie Italia ha deciso di dismettere le attività di Engie Casa aprendo un confronto con le strutture territoriali e le rsu e di fatto mettendo a rischio il futuro occupazionale di 8 colleghi a Bologna e 6 a Perugia.
Nel Lazio sarà necessario un costante confronto con l’azienda circa la gestione dei cambi d’appalto e l’assegnazione di nuove commesse a garanzia dei livelli occupazionali.
Il coordinamento ritiene che queste suddette criticità necessitino di un monitoraggio generale piuttosto che di una gestione solo territoriale.
Sull’intenzione da parte dell’azienda di sottoscrivere un accordo circa le uscite volontarie il coordinamento ritiene indispensabile rimandare la discussione dopo che l’azienda ha presentato il piano industriale per meglio definire l’ambito ed i criteri.
La pandemia ha sicuramente reso indispensabile un nuovo approccio allo Smart Working, e si rende necessario strutturare un nuovo modello di lavoro da remoto prima della scadenza dell’emergenza sanitaria aprendo un confronto con l’azienda partendo dall’integrativo tenendo conto del quadro attuale, che dia risposte ai lavoratori che non si limitino al passaggio da uno a due giorni a settimana, ma che garantisca soluzione circa argomenti come il diritto alla disconnessione, salute e sicurezza negli ambienti domestici,rimborsi spese per i lavoratori per le attività svolte da remoto (toner, carta, corrente elettrica, connessione internet, ecc) ma anche come questi argomenti possono impattare sulla gestione delle sedi.
Devono poi trovare attuazione alcuni punti dell’integrativo sottoscritto nel 2019 che ancora sono in discussione; la banca ore che deve trovare applicazione a tutti i lavoratori ed il Cral. L'azienda ha presentato alla Segreteria del Coordinamento una bozza sulla costituzione di un gruppo di lavoro Paritetico con il Sindacato per la gestione dei residui Welfare.
È chiaro che questo momento non risolve il tema del CRAL che deve avere una definizione specifica e concreta.
Quindi chiediamo l'apertura di una negoziazione che porti alla nascita di un CRAL, magari in forma ridotta, ma certa e definita.
La sottoscrizione di un accordo sul sistema Man Down deve essere negoziato dal Coordinamento Nazionale in rapporto con le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm e gestito e vigilato dalla Commissione Nazionale Salute e Sicurezza e tutti gli RLS.
Il recente rinnovo del CCNL che ha introdotto importanti novità sul sistema degli inquadramenti rappresenta per il coordinamento uno strumento utile ad aprire un confronto con l’azienda su questo tema.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Roma, 13 luglio 2021
Engie. Necessario riprendere il confronto sui temi aperti
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