Nella prima mattinata del 15 luglio, la Direzione aziendale della Corporate e della Divisione elettronica di Leonardo e il coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm, hanno raggiunto un intesa con un verbale d'accordo, che gestirà il percorso di riorganizzazione all'interno della divisione elettronica.
Come Fiom-Cgil è bene dirlo in premessa non si può parlare di chiusura positiva della vertenza, perché comunque nel corso dei prossimi due anni verranno chiusi 5 stabilimenti nella divisione elettronica.
L'obbiettivo di non chiudere i siti era il tentativo di invertire ciò che l'azienda aveva posto da subito come irrinunciabile, e non esserci riusciti sicuramente non è una vittoria.
Quello che abbiamo deciso come delegazione Fiom nella nottata tra il 14 e il 15 luglio, a fronte di un testo che recepiva la quasi totalità delle richieste che avevamo posto al tavolo, e la dichiarazione dell'azienda che in caso di una mancata intesa avrebbe proceduto già questa settimana con l'invio delle lettere ai lavoratori, di firmare il verbale di accordo per non lasciare unilateralmente la gestione del percorso all'azienda.
Un'intesa che al proprio interno identifica gli investimenti sui siti coinvolti, le assunzioni che saranno aggiuntive all'attuale organico presente, il mantenimento di tutte le attività oggi presenti nei siti cedenti e riceventi, percorsi di verifica sia a livello nazionale che locale definiti tra le Parti, e riconoscimenti economici per il disagio provocato dalla chiusura dei siti.
Abbiamo tuttavia dichiarato al tavolo come Fiom-Cgil che nella settima in corso come organizzazione faremo le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per spiegare le ragioni, le motivazioni e le condizioni che ci hanno portato alla sottoscrizione del verbale di accordo e successivamente la consultazione con gli stessi per avere un giudizio da loro sulla validazione dell'intesa.
Crediamo come Fiom-Cgil che sia un paesaggio doveroso e indispensabile spiegare ai lavoratori le motivazioni per cui a fronte di una chiusura di siti sia utile avere un'intesa, piuttosto che lasciare all'azienda di agire unilateralmente.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 18 luglio 2022