Nelle giornate scorse sui siti Intranet del Gruppo Leonardo, e con la retribuzione di Maggio in forma cartacea, sarà presente “una campagna” informativa da parte dell’Azienda rispetto alla conversione del PDR 2021 in welfare per i Lavoratori che su base volontaria decidessero di optare per questa scelta dal titolo aziendale: “Conversione del PDR 2021: tutto ciò che devi sapere per fare la scelta giusta”.
Intanto ci teniamo a sottolineare che gli importi del PDR nel Gruppo Leonardo sono frutto della contrattazione tra FIM-FIOM-UILM e l’Azienda, compreso il 10% aggiuntivo per coloro che sceglieranno l’opzione welfare, e non un “premio aggiuntivo del 10% riconosciuto da Leonardo” come viene indicato nei siti, perché senza la contrattazione del Sindacato non ci sarebbe ne l’uno e ne l’altro.
In seconda battuta, proprio perché abbiamo sottoscritto convintamente l’integrativo di Gruppo come FIOM-CGIL, compresa l’eventuale opzione, crediamo sia utile che davvero le Lavoratrici e i Lavoratori del Gruppo siano messi a conoscenza di cosa lasciano e di cosa acquisiscono per fare “una scelta consapevole” in quanto “la scelta giusta” essendo volontaria è in capo al lavoratore.
Intanto va ricordato che l’attuale normativa sui Premi di risultato prevede che fino a 3000€ la tassazione IRPEF sia del 10% per il lavoratore (300€) e non l’aliquota di appartenenza rispetto agli scaglioni vigenti. Occorre inoltre sapere, che al netto della contribuzione IRPEF, la tassazione contributiva previdenziale per gli operai è del 41,07% e per gli impiegati/quadri del 38,85%, di queste percentuali il 9.49% a carico del Lavoratore il restante a carico dell’azienda. Le percentuali richiamate sono suddivise su più voci che le compongono (NASPI, Cigs, Cigo, Malattia, Maternità, ecc), ma la parte più consistente è quella relativa al Fondo Pensione Lavoratore Dipendente (FPLD) pari al 33% di cui il 9,19% a carico del Lavoratore e il restante a carico dell’Azienda.
Di seguito un breve schema riepilogativo rispetto ad un PDR di 3000€ erogato in salario oppure convertito in Welfare per un operaio di Leonardo (per quanto concerne la contribuzione al FPLD la contribuzione è analoga).
PDR 3000€ |
Contributo previdenziale dipendente (9,49%) |
Contributo previdenziale azienda (31,58%) |
Tassazione agevolata IRPEF Lavoratore (10%) |
Totale versamento contributivo e IRPEF |
Erogazione in salario |
284,7€ |
947,4€ |
300€ |
1532,1€ di cui 990€ al FPLD e 584,7€ a carico del lavoratore |
Pdr netto |
2415,3€ in salario netto nella retribuzione di luglio 2022 |
PDR 3000€ |
Contributo previdenziale dipendente (9,49%) |
Contributo previdenziale azienda (31,58%) |
Tassazione agevolata IRPEF Lavoratore (10%) |
Totale versamento contributivo e IRPEF |
Erogazione in welfare |
0€ |
0€ |
0€ |
0€ a carico del lavoratore |
Pdr netto |
3300 € in beni da spendere entro novembre 2022 |
Leggendo asetticamente le due tabelle appare molto vantaggiosa la scelta del welfare con circa 900€ di differenza tra la scelta di avere un PDR in salario o in welfare. Tuttavia per “una scelta consapevole” occorre avere un quadro preciso rispetto alla contribuzione al FPLD, cioè quanto lo stesso inciderà rispetto all’erogazione dell’assegno pensionistico quando si saranno raggiunti i requisiti, perché l’assegno pensionistico è legato soprattutto per i lavoratori assunti dal 1 gennaio 1996 esclusivamente al sistema contributivo. Ovviamente è bene sapere che nel caso si opti per il welfare ci sono tetti di spesa molto bassi (attualmente fermo a 258,23€) per i beni di consumo (buoni benzina, buoni spesa, ecc) superati i quali la tassazione applicata diventa quella ordinaria derivante dalle aliquote IRPEF. Teniamo inoltre a sottolineare che i 200€, frutto della contrattazione nazionale dei Metalmeccanici (CCNL), rientrano nel montante complessivo del massimale sopra indicato.
Ma per tornare alla contribuzione del FPLD, la vera parte consistente a cui si rinuncerebbe optando per la soluzione in welfare, proviamo a fare uno schema riepilogativo annuale dei versamenti al FPLD, differenziato per fasce di reddito, da parte dell’azienda e del lavoratore:
|
Contributo FPLD dipendente (9,19%) |
Contributo FPLD azienda (23,81%) |
Contributo FPLD azienda e lavoratore (33%) |
Totale versamento contributivo azienda e lavoratore PDR (33%) |
RAL annua 25.000€ |
2297,5€ |
5952,5€ |
8250€ |
990€ di cui 257,7€ a carico del lavoratore 12% dell’intera contribuzione FPLD |
RAL annua 35.000€ |
3216,5€ |
8333,5€ |
11550€ |
990€ di cui 257,7€ a carico del lavoratore 8,57% dell’intera contribuzione FPLD |
RAL annua 45.000€ |
4135,5€ |
10714,5€ |
14850€ |
990€ di cui 257,7€ a carico del lavoratore 6,66% dell’intera contribuzione FPLD |
I 990€ di mancata contribuzione in caso si scelga di optare per il welfare, rappresentano soprattutto per i redditi più bassi, una perdita importante se proiettata nel corso della propria vita lavorativa, ed in maniera pesante per i giovani come il sottostante schema riepilogativo prova a dimostrare
|
20 anni di contribuzione al FPLD |
30 anni di contribuzione al FPLD |
40 anni di contribuzione al FPLD |
RAL annua 25.000€ |
14286€ - 1,73 annui in più sul montante contributivo totale |
14286€ - 2,59 annui in più sul montante contributivo totale |
14286€ - 3,46 annui in più sul montante contributivo totale |
RAL annua 35.000€ |
14286€ -1,23 annui in più sul montante contributivo totale |
14286€ - 1,85 annui in più sul montante contributivo totale |
14286€ - 2,47 annui in più sul montante contributivo totale |
RAL annua 45.000€ |
14286€ - 0,96 annui in più sul montante contributivo totale |
14286€ - 1,44 annui in più sul montante contributivo totale |
14286€ - 1,92 annui in più sul montante contributivo totale |
Dall’ultima tabella si evince in maniera chiara come un lavoratore che sceglie di percepire il PDR in salario avrà una contribuzione aggiuntiva sul montante totale del FPLD fino a 3,46 annualità aggiuntive per coloro che hanno una vita lavorativa molto lunga (40 anni) e un reddito basso (RAL 25.000€). Questo significa che chi sceglie di percepire il PDR come salario, al raggiungimento dei requisiti pensionistici percepirà un assegno della pensione sensibilmente più alto.Altra riflessione che riteniamo come FIOM-CGIL di fare è quella relativa alla cosiddetta novità legata alle prestazioni sanitarie. E’ vero che il Fondo contrattuale sanitario Metasalute ha inserito in tutta una serie di prestazioni un contributo a carico del Lavoratore, ma è altrettanto vero che la parte più consistente rimane a carico del Fondo, per cui la scelta di utilizzare il PDR in welfare per usufruire delle prestazioni gratuitamente significa nella realtà che l’intera spesa è a carico del Lavoratore, utilizzando i propri soldi per pagare la prestazione interamente, a differenza del Fondo Metasalute che richiede un contributo parziale e decisamente inferiore.
Pertanto il nostro comunicato come FIOM-CGIL ha lo scopo di dire cosa il gestore del portale non esplicita o omette, non avendo noi come sindacato alcun interesse nella scelta, ma le Lavoratrici e i Lavoratori devono sapere tutto per fare “una scelta consapevole”, in quanto “la scelta giusta” rimane in capo ai Lavoratori su base volontaria.
Fiom nazionale
24 maggio 2022