Si sono tenuti nei giorni 17 e 18 settembre u.s., gli incontri con la Finmeccanica, sul contratto integrativo di secondo livello che sostituirà tutta la contrattazione oggi presente nelle singole realtà. Per il confronto che si presenta oggettivamente complesso, sono stati previsti due incontri settimanali fino al 31 dicembre p.v. (con l'impegno condiviso di prevederne altri, qualora ce ne fosse bisogno).
L'azienda ha proposto un elenco progressivo di argomenti da trattare (orario di lavoro, PdR, struttura retributiva e del cedolino, sistema delle relazioni sindacali, trasferte, trasferimenti collettivi di sede, assistenza sanitaria integrativa, welfare aziendale e formazione professionale).
Come Fiom-Cgil nel condividere il modello di confronto, diviso per argomenti, abbiamo annunciato la necessità di aggiungerne altri (allo scopo abbiamo fornito un primo elenco, non esaustivo, a partire dagli appalti, l'inquadramento e la valorizzazione professionale, la formazione etc.).
Poiché la decisione di realizzare un contratto unico è frutto della nuova organizzazione decisa dall'azienda, per affrontare il mercato in un contesto globale sempre più complesso, il confronto è stato preceduto dalla presentazione di un corposo documento di approfondimento sulle linee guida e sulla divisionalizzazione (e gli effetti di queste decisioni sulla realtà e sulla competitività aziendali), così come deciso dal piano presentato dall'ing. Moretti.
Finmeccanica che ha presentato dati economici e finanziari in miglioramento rispetto agli anni precedenti (le slides mostrate, quando saranno disponibili, saranno oggetto di un ulteriore comunicato di approfondimento da parte nostra), nel ribadire gli obiettivi che si è data con le linee guida, incentrate sulla riduzione del debito, l'aumento della marginalità, la generazione di cassa e la razionalizzazione del portafoglio prodotti, ha dato una informativa su ciò che sarà dal 1 gennaio 2016.
L'analisi fatta dall'azienda, parte dalla considerazione che da molti anni Finmeccanica presenta risultati negativi, coperti però da cessioni e/o operazioni finanziarie. Questa situazione protratta nel tempo, ha portato l'azienda a cedere importanti attività e aziende, a ridurre drasticamente il patrimonio aziendale, a far esplodere l'indebitamento.
Anche l'acquisizione della DRS negli Stati Uniti è stata una operazione che ha appesantito fortemente i conti aziendali, senza portare attività e commesse, in un mercato dove ci sono invece opportunità enormi.
La situazione finanziaria e le difficoltà industriali venivano ulteriormente aggravate dalle forniture, dagli appalti e dai servizi acquistati dall'azienda, che avevano a volte costi più alti del mercato, scarsa qualità e non sempre una effettiva necessità. Un esempio sono gli acquisti di attività di ingegneria, quando in Finmeccanica ci sono circa 19.000 ingegneri in organico.
Da qui l'opera di razionalizzazione che, per l'Azienda, deve riportare all'interno alcune attività "core" e cederne altre. Tra le iniziative prese, si evidenziano la riduzione delle aziende fornitrici, a partire da quelle che lavoravano esclusivamente per Finmeccanica, la ridiscussione dei prezzi, la richiesta di un aumento della qualità e una riduzione dei tempi di consegna in tutte le forniture. Anche la disdetta di alcune attività gestite dalle aziende di lavoro somministrato, rientra in questa opera di razionalizzazione, efficientamento e moralizzazione.
La nuova Finmeccanica sarà organizzata su quattro settori (aeronautica, elicotteristica, elettronica, spazio) e sette divisioni (aerostrutture, elicotteri, velivoli militari, sistemi avionici e spaziali, elettronica della difesa terrestre e navale, sistemi di sicurezza e ict). Tutte le leve operative saranno affidate alle divisioni; i settori avranno un ruolo di coordinamento delle attività, mentre le strategie industriali e aziendali e i controlli, saranno in capo alla Direzione Centrale.
L'azienda ha anche annunciato l'intenzione di rivedere tutte le alleanze, valorizzando quelle dove si è già maggioranza e cercando di diventarlo dove attualmente non lo è. Ha inoltre annunciato la volontà di cedere la parte non logistica delle attività di Fata e di acquisire la Avio Lanciatori.
Come delegazione Fiom-Cgil, abbiamo dichiarato in premessa che la delegazione presente è parte di una delegazione più ampia, fatta da tutte le Rsu delle singole aziende e che, nel proseguo della discussione e del confronto con l'azienda sul contratto integrativo di secondo livello, ci sarà bisogno di momenti di approfondimento con tutte le Rsu e i Coordinamenti delle società coinvolte.
In ogni caso per la nostra organizzazione, nell'ipotesi in cui si dovesse raggiungere un accordo, questo dovrà essere condiviso dalle RSU e votato dalle lavoratrici e dai lavoratori.
Come Fiom-Cgil abbiamo chiesto la certificazione della rappresentanza poiché il modello di relazioni sindacali che nascerà dalla costituzione della nuova azienda, dovrà tenere conto del numero degli iscritti e dei voti presi alle elezioni delle RSU, da ogni singola organizzazione.
Nel merito della presentazione aziendale, come Fiom-Cgil, nel confermare l'apprezzamento per l'opera di moralizzazione, legalizzazione, smantellamento delle baronie, abbiamo sottolineato quanto sarà importante accompagnare tutta la trasformazione aziendale con una ricapitalizzazione in grado di innalzare gli investimenti ed evitare ulteriori cessioni che ridurrebbero il perimetro di attività e indebolirebbero Finmeccanica, in un momento invece in cui è strategico crescere e diventare più forti.
Per questo sarà importante anche ricercare un momento di confronto con il Governo, per valutare in quale impostazione di politica industriale si va ad inserire la costituzione della nuova Finmeccanica.
L'applicazione del piano industriale inoltre, comporterà una trasformazione strutturale della società. La divisionalizzazione e l'accorpamento, la riduzione del portafoglio prodotti, l'efficientamento, le esternalizzazioni e le internalizzazioni, la razionalizzazione delle forniture, dovranno tenere conto del personale interessato da questi processi.
Già oggi sono in corso alcune problematiche importanti con i lavoratori somministrati. Per la Fiom-Cgil un conto sono i contratti con le società di fornitura (come già detto l'operazione di moralizzazione e trasparenza è assolutamente condivisibile), un altro i lavoratori. Come delegazione Fiom-Cgil abbiamo già annunciato alla società che non parteciperemo a discussioni "improprie" tra Finmeccanica e agenzie di somministrazione, ma che daremo assistenza sindacale e legale alle lavoratrici e ai lavoratori impiegati.
Per la Fiom-Cgil il processo va accompagnato senza operazioni traumatiche, agendo fortemente sulla formazione e la professionalizzazione, sulla ricerca di nuove opportunità e coinvolgendo nelle scelte l'enorme patrimonio umano e professionale presente in tutte le realtà Finmeccanica.
Nell'ambito della contrattazione, dovrà anche essere chiaro il perimetro di applicazione del contratto integrativo di secondo livello e gli effetti sulle prospettive industriali e occupazionali della nuova azienda. Il contratto dovrà tenere conto di tutta la filiera degli appalti predisponendo regole condivise, garanzie e tutele anche per le lavoratrici e i lavoratori di queste realtà.
L'azienda, proprio sulla contrattazione integrativa, ha poi presentato un testo sull'orario di lavoro e le flessibilità, ed una raccolta di turnazioni già concordate e operative su alcuni siti che, nella sua intenzione, debbono diventare il "catalogo" degli orari e dei turni da utilizzare nella nuova Finmeccanica.
Come delegazione Fiom-Cgil abbiamo segnalato la mancanza di alcuni orari concordati ed alcune imprecisioni su altri, in ogni caso il testo andrà approfondito e valutato alla luce di quanto già condiviso e concordato nei singoli siti. Eventuali modifiche sull'orario e sui turni, debbono essere contrattati dalle RSU e dalle strutture territoriali.
L'incontro è stato aggiornato al 23 settembre p.v. alle ore 10.30 per proseguire la discussione.
Fiom Nazionale
Roma, 21 settembre 2015