Condivisibili gli scenari di prospettiva. Preoccupazione per debito e investimenti, indotto e ritardi nell'applicazione dell'accordo integrativo
Si sono tenuti nei giorni scorsi con i vertici di Leonardo-Finmeccanica l'Osservatorio strategico (19 maggio) con l'ing. M. Moretti e il Coordinamento nazionale (24 maggio) con la partecipazione dei responsabili dei 4 settori ( Elicotteri - Aeronautica - Elettronica, difesa e sistemi di sicurezza - Spazio).
Negli incontri sono state illustrate alle OO.SS. e al coordinamento nazionale, i risultati del 2015 e le azioni che l'azienda intende mettere in campo per il 2016 e gli anni seguenti.
Nella sostanza Leonardo-Finmeccanica continuerà con la politica di riduzione del debito (oggi a poco più di 3 miliardi, con un bilancio 2015 chiuso in attivo e un trend in crescita registrato nell'avvio del 2016) poiché considera questo come il presupposto necessario per individuare scelte strategiche mirate alla crescita nel panorama europeo ed internazionale del settore, caratterizzato da competitors più grandi, con costi più contenuti e piattaforme più recenti.
Per questo l'azienda comunica che dovrà selezionare attentamente i settori in cui investire in considerazione alle risorse che ha, partendo dal fatto che ritiene importante la penetrazione nei mercati in crescita (Asia, Oceania, America Centro-meridionale) anche attraverso una rinvigorita politica delle alleanze (vedi l'accordo con Raytheon nella gara per l'aereo addestratore americano) e la ripresa di un ruolo attivo di Leonardo-Finmeccanica nella Global Strategy per la sicurezza europea.
L'azienda ritiene che la forte competizione all'interno dell'Europa e della NATO, in una fase che vede i budget di investimento in diminuzione, porterà ad una maggiore integrazione e riorganizzazione dell'industria europea. Per questo sarà importante posizionarsi sui settori in cui è in grado di giocare un ruolo e con prospettive. L'investimento delle risorse a disposizione sarà dedicato quindi ai settori in grado di agganciare il futuro ed in particolare su AIRBORNE, LAND E NAVAL, ELICOTTERI, AERONAUTICA ed ELETTRONICA.
Nello specifico Leonardo-Finmeccanica intende per le diverse attività:
aeronautica
Potenziare e rafforzare il business nei velivoli militari manned e unmanned, la leadership nei velivoli regionali e le attività delle aerostrutture.
elicotteri
Rinnovare prodotti e tecnologie, aumentare il Customer Support & Training, operare ancora su processi industriali in grado di garantire l'eccellenza dei prodotti, aumentare l'export mantenendo il posizionamento sui mercati domestici.
elettronica, difesa, sistemi di sicurezza
Questo settore che rappresenta da solo il 50% delle attività e del fatturato di Leonardo/Finmeccanica si concentrerà su:
Elettronica per la Difesa Terrestre - rafforzando il core business e aumentando la presenza sui mercati internazionali, aumentare la redditività.
Sistemi per la Sicurezza e le Informazioni - Aumentare la competitività e la customer intimacy, rafforzare il core business.
Sistemi Avionici e Spaziali - Cercare nuove opportunità, migliorare l'efficacia e l'efficienza dei processi, consolidare il core business.
L'azienda infine ha comunicato che continuerà l'opera di riorganizzazione, adottando un modello più flessibile che vede l'ingegneria, le divisioni ed i singoli siti strettamente connessi tra loro ed in grado di lavorare orizzontalmente, a seconda dei carichi di lavoro. Inoltre continuerà a riportare dentro il perimetro aziendale attività oggi date all'esterno e, quelle che rimarranno fuori, saranno fortemente selezionate sulla base della qualità e del costo.
Come Fiom-Cgil, pur valutando nell'insieme condivisibili gli scenari di prospettiva forniti dall'azienda esprimiamo una serie di preoccupazioni su criticità che, se non adeguatamente affrontate, porteranno problemi.
Permangono infatti i nodi irrisolti dello scarso protagonismo del Governo italiano sui mercati emergenti, e delle mancate scelte di politica industriale, a partire dai ridotti investimenti su aerospazio, Difesa ed Elettronica.
Il Governo azionista di riferimento, non interviene sulla ricapitalizzazione del debito che, pur ridotto, continua a pesare sulle capacità di investimento e di innovazione di prodotto e di processo. Questi elementi sono le condizioni necessarie per poter determinare alleanze future con gli altri operatori del settore da una posizione di forza e non di debolezza.
L'assenza di queste condizioni fa venire meno un pilastro importante ad un piano industriale che si va a collocare in un momento di profonda trasformazione del mercato che vede i più grandi players riorganizzarsi, allearsi e disporre di risorse importanti e sostegno istituzionale.
Il rischio vero è che senza risorse e quindi con gli investimenti che non sosterranno adeguatamente tutta l'azienda, in alcune aree di attività si determineranno carichi di lavoro non sufficienti.
Il tema delle risorse rischia quindi di condizionare tutte le scelte aziendali. Le cessioni di attività al mercato vanno valutate attentamente e, qualora non vi siano alternative, è importante individuare soggetti affidabili sul piano industriale ed occupazionale. E' la qualità delle aziende che garantisce i diritti e le prospettive dei lavoratori coinvolti.
Sul processo di revisione delle forniture siamo d'accordo nel contrasto netto all'interposizione di manodopera e all'opera di “moralizzazione” della società ma il tutto va gestito congiuntamente ad una tutela forte dei i lavoratori. Questo vale anche i lavoratori in somministrazione che da anni operano nel gruppo (con situazioni gravi che vedono lavoratori che da anni sono in somministrazione e che debbono essere assunti direttamente.
Nello specifico quindi bene il contrasto ma l'interposizione si elimina assumendo i lavoratori coinvolti, qualora questo non avvenga, come Fiom-Cgil continueremo a difendere in sede legale gli stessi lavoratori.
L'accordo integrativo appena siglato resta inapplicato perché l'azienda si dice non ancora pronta con i sistemi gestionali. Bisogna invece accelerare a partire dalla definizione del PdR (accelerando gli incontri di sito con strutture territoriali ed Rsu in attuazione del capitolo sulle relazioni industriali) e nel contempo agire sulla struttura aziendale che sembra ferma ed incapace di rimettersi in moto, dopo la profonda riorganizzazione societaria.
Che l'azienda sia ferma è reso evidente dal fatto che, su tutti i temi dell'integrativo ancora da trattare, l'azienda non sta rispettando i tempi concordati per la ripresa del confronto.
Infine sulle criticità di mercato e di volumi annunciate in alcuni settori, è urgente capire quali sono le iniziative che l'azienda intende prendere per evitare i problemi che si potrebbero determinare.
In relazione a tutto quanto esposto e per capire nel dettaglio gli effetti degli investimenti, le attività in forte crescita e quelle in difficoltà e soprattutto, le ricadute sui singoli siti, è necessario procedere subito alla convocazione degli incontri di divisione .
Al termine delle riunioni di Divisione, avendo a disposizione un quadro dettagliato della situazione in corso nei vari stabilimenti, convocheremo nuovamente l'Esecutivo e la Delegazione trattante per una valutazione complessiva su tutte le informazioni emerse dagli incontri, in modo da trasferirle a tutte le lavoratrici e i lavoratori di Leonardo-Finmeccanica ed assumere le iniziative conseguenti.
FIOM NAZIONALE
Roma, 26 maggio 2016
Finmeccanica-Leonardo: gli obiettivi strategici annunciati e l'opinione della Fiom-Cgil