Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil per i gruppi Thales Alenia Space, Telespazio e E-Geos, ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione.
«A distanza di pochi mesi, si ripresenta in tutta la sua gravità il problema dei finanziamenti del settore spaziale italiano.»
«Già a luglio scorso, grazie alla mobilitazione dei lavoratori della Thales Alenia Space Italia, è stata scongiurata la Cassa integrazione per 350 tra ingegneri e tecnici altamente specializzati.»
«Il 5 agosto veniva firmata una tranche di 66 milioni di euro per il proseguimento delle attività fino a gennaio del 2015. Le istituzioni competenti (Agenzia spaziale italiana e ministeri dell'Università e Ricerca e della Difesa) garantivano il loro impegno al reperimento dei finanziamenti necessari. La Fiom-Cgil ha più volte ribadito che non si può pensare di "fare spazio" senza finanziamenti pubblici e soprattutto senza una continuità dei finanziamenti, sottolineando la necessità di una visione, con relativi finanziamenti, almeno triennale.»
«Ad oggi, nella legge di stabilità non sono previsti finanziamenti, con il Governo che ha modificato in peggio l’emendamento relativo al finanziamento per progetti di ricerca e sviluppo per programmi spaziali europei.»
«Come Fiom ribadiamo la contrarietà a una posizione di questo tipo che, nella pratica, impedirà il proseguimento delle attività spaziali in Italia. In questo modo, oltre a dimostrare l'assoluta mancanza di conoscenza di come funzionano gli investimenti e le attività in questo settore, il Governo decide di fatto la non prosecuzione di Cosmo/Seconda generazione e del Programma spaziale nazionale. Oltre alla figuraccia internazionale infatti - con attività già contrattualizzate che non vengono rispettate dal Governo - si produrranno danni enormi alle aziende e ai lavoratori, con molti professionisti del settore che, vista la probabile prospettiva della cassa integrazione, potrebbero andare alla concorrenza (tedesca, francese e inglese in particolare), con conseguente esplosione di costi e mancanza di risorse professionali adeguate nel momento in cui, secondo il Governo, le attività dovrebbero ripartire.»
«Proprio da questa generazione nuova che si è affacciata alla guida del Paese ci saremmo aspettati un modo diverso di affrontare i problemi ed invece, mentre nel passato si è prodotto l'incredibile successo delle attività spaziali italiane, oggi il"nuovo" non riesce neanche a concepire come si sostiene una attività strategica per il Paese.»
«Assistiamo indignati alla sequela di dichiarazioni istituzionali sui successi delle attività italiane nello spazio - ad esempio riguardo la sonda Rosetta o la prima astronauta italiana nello spazio - da parte di chi invece, con le decisioni attuali, mette fortemente in discussione la prosecuzione di attività e successi pensati molto lontanamente nel tempo da chi sicuramente aveva una visione molto più moderna e strategica dell'Italia.»
«Per questi motivi organizzeremo assemblee in tutte le aziende interessate per costruire una vertenza nazionale sullo spazio e le iniziative di lotta necessarie per cambiare quanto deciso dal Governo nella legge di stabilità. Per la Fiom-Cgil un più alto finanziamento dei programmi spaziali compresa la ricerca e sviluppo di nuove attività, una maggiore attenzione e gestione dei rapporti nelle alleanze internazionali e nell'Agenzia spaziale europea, una gestione unitaria delle politiche sullo spazio, sono le condizioni imprescindibili e necessarie.»
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 24 novembre 2014