Nella giornata del 19 Settembre si è tenuto l’incontro della Divisione Aerostrutture di Leonardo, alla presenza delle Direzioni Corporate e di Divisione con il Coordinamento nazionale Fim-Fiom-Uilm.
L'Azienda nella sua esposizione ha evidenziato un quadro di carichi di lavoro in leggero miglioramento nel 2022 su tutti i siti rispetto all’anno precedente, con tutti gli indicatori economici però lontani da una autonoma sostenibilità come Divisione. Si è pertanto ancora lontani dai volumi pre-pandemia, e anche le leggere crescite nell’anno in corso e per il 2024 non consentiranno il raggiungimento di bilanci economici positivi, con l’aspettativa da parte dell’Azienda di arrivare ad un pareggio entro il 2025.
Insomma un quadro in leggero miglioramento che è ben lontano dal poter indicare che tutte le criticità all’interno della Divisione, già presenti anche prima della pandemia, si possano dire risolte.
Il Capo della Divisione nella sua premessa sulle strategie, ha inoltre evidenziato come alcuni programmi che potrebbero avere un andamento migliore già in corso d’anno a partire dal 787, siano frenati da criticità di consegna da parte di altri fornitori nei confronti di Airbus e Boeing, che incidono negativamente sulle consegne della Divisione.
Ciò che non è emerso, e come Fiom-Cgil abbiamo evidenziato la nostra preoccupazione e perplessità, è la totale assenza di nuovi ordini aggiuntivi rispetto a quelli oggi esistenti.
Perché secondo la nostra interpretazione dell’attuale scenario, non è possibile pensare al miglioramento degli indicatori economici senza l’ingresso di nuove commesse.
Senza l’aumento sensibile dei carichi esistenti e contemporaneamente l’ingresso di nuove commesse il piano di rilancio sottoscritto durante la pandemia non crediamo si possa realizzare nei tempi che erano stati previsti.
Se è positivo il mantenimento degli impegni presi, e in fase di realizzazione, del miglioramento dei processi tecnologici nei siti, senza l’aumento dei carichi di lavoro non si va da nessuna parte.
L’incremento del trasporto aereo non sta coincidendo con una analoga ripresa delle produzioni, e per la Divisione Aerostrutture che per la quasi totalità delle attività dipende dalle richieste di Boeing e Airbus è e rimane il problema centrale.
Le nuove commesse del militare, a partire dal MALE 2025 e le crescite del JSF, sono una boccata di ossigeno per alcuni siti, ma soprattutto per il MALE vedranno i primi risultati significativi non prima del 2025.
Pertanto non possiamo sicuramente ritenerci totalmente soddisfatti dall’incontro, sarà necessario a livello di sito iniziare un confronto nel corso della fine di quest’anno per valutare eventuali ulteriori miglioramenti rispetto al quadro attuale, ma con la responsabilità che ci è stata chiesta da parte dell’Azienda, riteniamo che solo una condizione sia indispensabile: l’aumento del LAVORO.
Il 2024 non avrà criticità, secondo le previsione dell’Azienda, rispetto alla saturazione dell’attuale forza lavoro in tutti i siti, e la comunicazione del rientro nel 2024 dei lavoratori oggi in prestito nelle altre Divisioni verso il sito di appartenenza è sicuramente un buon segnale, ma va inoltre segnalato come la Divisione nel 2023 registrata un ulteriore calo di organico (attualmente 4130 addetti), che seppur condivise le uscite con accordo sindacale, evidenzia come non si sia ancora fuori dal guado.
Come Fiom-Cgil in trasparenza con i lavoratori della Divisioni va detto che la sicurezza e il rilancio della Divisione avrà tempi non brevi, ma l’impegno a livello locale con iniziative che sollecitino le Istituzioni nell’assunzione di responsabilità attraverso i finanziamenti nella realizzazione del miglioramento degli impianti, e il coinvolgimento delle Università e delle scuole secondarie per programmare l’ingresso di professionalità adeguate sarà un impegno che come Organizzazione ci prenderemo nei prossimi mesi.
Infine l’annoso problema del riconoscimento di trattamenti omogenei all’interno delle Divisioni, a partire dalle indennità turno, dovrà trovare soluzione nel corso della trattativa finale dell’integrativo.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 20 settembre 2023