Si è tenuto il 23 aprile u.s. l'incontro tra l'azienda, le OO.SS. Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e il coordinamento nazionale, sull'andamento di Fincantieri e le prospettive industriali. Un incontro deludente che non ha chiarito gli aspetti più importanti come l'alleanza con i francesi e le ricadute in Italia sia sul civile che sul militare, i carichi di lavoro e le attività sui siti (seguirà comunicato specifico sui singoli siti e sulle criticità da noi evidenziate).
Su questi aspetti per noi fondamentali, abbiamo richiesto di effettuare l'incontro di Osservatorio Strategico e degli incontri specifici su tutti i cantieri e le sedi, per verificare non solo le ore di lavoro genericamente annunciate nell'incontro (qualche sito in grossa crescita ma altri senza grossi carichi) ma anche su quali attività.
Nella sua esposizione l'azienda ha confermato il forte trend di crescita trainato in particolar modo dal settore crociere. Per gli altri settori si è in linea con le previsioni sul militare (anche se le gare in corso tutte con attività per oltre 20 miliardi di € potrebbero cambiare notevolmente la situazione), mentre Off Shore e Megayacht sono sostanzialmente fermi.
Secondo l'azienda però i grandi risultati ottenuti sul piano degli ordini e il miglioramento della performance economica non sono sufficienti. La concorrenza dei paesi asiatici e di nuovi soggetti che entrano nel mercato (in particolare delle crociere) è sempre forte. Per questo ha annunciato una nuova riorganizzazione che vede sostanzialmente l'uscita di altre attività verso soggetti terzi, nell'intento di concentrare l'azienda sull'allestimento.
Fincantieri ha comunicato inoltre che ci sono attività per circa 5,8 anni complessivi con grosse differenziazioni tra i cantieri, mentre sul militare fino al 2021 c'è la saturazione degli impianti.
Per quanto riguarda i premi efficienza e di partecipazione, l'azienda ha comunicato che tutti i siti hanno ottenuto il premio (qualcuno dopo aver riconsiderato alcune variabili), eccetto il cantiere di Palermo. Il moltiplicatore del premio, visti i buoni risultati aziendali è del 104% per Fincantieri, 112% per Isotta Fraschini, 120% per Orizzonti Navali, 120% per Cetena.
Per la Fiom-Cgil la buona situazione aziendale, frutto anche e soprattutto dei sacrifici e della professionalità dei lavoratori, è una buona notizia. Questo però non deve far dimenticare le molte problematiche oggi esistenti e, visto quanto annunciato dall'azienda in riferimento ad una ulteriore riorganizzazione che porterà altro lavoro fuori da Fincantieri, quelle che si aggiungeranno.
Come Fiom infatti riteniamo sbagliato continuare a portare lavoro fuori in nome di un'efficienza tutta da dimostrare e che però pesa tutta sulle condizioni di lavoro e i trattamenti economici dei lavoratori diretti e degli appalti. Per la Fiom è sbagliato continuare ad esternalizzare attività, si dovrebbe invece riportare dentro lavoro di qualità e quelle professionalità e competenze perse, a causa delle scelte sbagliate fatte in passato.
Inconcepibile poi che in un'azienda che scoppia di lavoro ci siano alcuni cantieri senza visibilità sui carichi, senza prospettive di lunga durata e senza navi complete da costruire. Cantieri che soffrono e sui quali l’azienda non investe sufficientemente (come fatto in Vard, sempre più centrale nel gruppo).
Per la Fiom-Cgil e per il coordinamento è invece necessario investire di più e meglio sui cantieri italiani, che soffrono di una carenza strutturale di impianti e macchinari all'altezza delle sfide che l'azienda e il mercato richiedono. L'aumento del tonnellaggio delle navi, la costruzione e l'allestimento di blocchi sempre più grandi a terra, vero fattore competitivo nel settore, è impossibile oggi nelle condizioni attuali. E in questo contesto il rischio che si avvantaggino altri cantieri del gruppo fuori dall'Italia e reale, l'azienda deve crescere tutta insieme.
Per questo come Fiom-Cgil abbiamo consegnato all'azienda il documento del coordinamento con gli investimenti necessari in Italia per ogni sede e cantiere e le nostre valutazioni sulle scelte da fare, per rendere più competitiva Fincantieri e migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori.
In un'azienda a capitale pubblico, rimessa in sesto con la “Legge Navale”, il lavoro di qualità e le prospettive industriali debbono essere garantiti equamente su tutti i cantieri e le istituzioni locali e nazionali dovrebbero vigilare su questo.
Per questo come Fiom-Cgil intendiamo aprire confronti sul tutto il territorio nazionale a livello locale e, appena sarà in carica, con il nuovo Governo per ragionare delle prospettive industriali e occupazionali di tutto il gruppo.
Come Fiom abbiamo inoltre segnalato la gravità della situazione del cantiere di Palermo, invitando fortemente l'azienda a rivedere la decisione di non erogare il premio solo a questo sito. Abbiamo infine stigmatizzato fortemente quanto avvenuto a Castellammare di Stabia con l'attacco portato da Fincantieri nei confronti del componente di segreteria della Fiom di Napoli che segue il cantiere.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 24 aprile 2018