Il governo continua a tenere un atteggiamento ondivago sulla vicenda Fincantieri/Stx France, rispetto alla volontà del presidente Macron di stravolgere l'accordo sull'acquisizione da parte della società italiana dei cantieri francesi.
Aprire ad un cambiamento dell'azionariato, escludendo la Fondazione Trieste, a fronte di un atteggiamento così duro dei francesi è un errore. L'accordo era siglato con il governo francese e Macron era componente di quel governo, non un cittadino qualunque.
Il rischio è che, con un atteggiamento così debole, cambiare associando all'operazione investitori graditi ai francesi darebbe un senso diverso all'operazione. Fincantieri diventerebbe minoranza nella sostanza, in un'operazione di acquisizione di un'azienda fallita che, al contrario, diventerebbe maggioranza.
Per questo non capiamo le continue aperture del governo italiano ai francesi, l'operazione o è guidata da Fincantieri o non ha senso. Il governo italiano, in quanto azionista di maggioranza di Fincantieri, farebbe bene ad occuparsi dello stato dei bacini e delle infrastrutture italiane: gli 80 milioni di euro che l'azienda dovrebbe investire in un'operazione in cui sarebbero i francesi a comandare sono invece fondamentali per il sistema cantieristico italiano.
Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom per Fincantieri
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 12 giugno 2017