Anche in questi giorni è continuato il tentativo della Fincantieri di intimidire i lavoratori del cantiere a Marghera.
Questa volta a dover subire la reprimenda aziendale è toccato ai lavoratori dell’ufficio tecnico, rei di aver aderito allo sciopero del 2 ottobre u.s. indetto dalla FIOM contro il taglio dei salari e la disdetta dell’integrativo di gruppo.
Lunedì scorso la dirigenza aziendale ha convocato a gruppi lavoratori dell’ufficio tecnico per spiegare loro che non devono aderire agli scioperi per il rinnovo dell’integrativo perché facendolo possono compromettere il cantiere fino a portarlo alla chiusura. Più esplicitamente è stato detto loro di “scegliere” se stare con il sindacato o con l’azienda, anche questa una minaccia di ritorsione per quanti intendano in futuro attenersi alle direttive sindacali.
Un atto grave e parole altrettanto gravi che ci sentiamo di denunciare con forza a tutti i lavoratori del cantiere come tentativo di intimidire i lavoratori e dividerli per far passare l’idea che alle richieste della Fincantieri sull’integrativo (meno salario, più flessibilità, restituzione delle 104 ore di par, ecc.) non c’è alternativa alcuna.
Siamo in presenza di un atteggiamento antidemocratico e preoccupante dell’azienda che anzichè impegnarsi a rimuovere le ragioni degli scioperi e delle proteste dei lavoratori, anzichè muoversi nella ricerca del consenso dei propri collaboratori, non trova di meglio che “invitarli” a non seguire il sindacato, pena la chiusura del cantiere e la perdita del posto di lavoro.
Stiamo valutando l’antisindacalità del comportamento aziendale per, eventualmente, procedere di conseguenza, ma non c’è dubbio che la nuova stretta autoritaria del gruppo dirigente Fincantieri è frutto dell’impostazione aziendale, che non ha il consenso dei lavoratori, proprio perché riduce il salario e i diritti e peggiora pesantemente le già dure condizioni di lavoro.
La RSU respinge con forza le provocazioni dell’azienda e conferma il proprio impegno per contrastare le vergognose scelte che hanno portato il cantiere e il gruppo alle difficoltà attuali.
Confermiamo che la sola strada per uscire dalle difficoltà resta quella di una trattativa per un accordo che risponda alle esigenze e alle aspettative dei lavoratori del cantiere e del gruppo Fincantieri in un assetto industriale condiviso.
Fiom-Cgil Metropolitana di Venezia - Delegati FIOM della RSU Fincantieri
Marghera 7 ottobre 2015