In questi giorni i lavoratori e le lavoratrici della Fincantieri stanno scioperando e lo faranno in tutti gli stabilimenti in risposta alle provocazioni dell’azienda che in un documento, consegnato alle OO.SS. e al Coordinamento delle RSU, chiede di ridurre i diritti e il salario dei lavoratori, allungare, in deroga al CCNL, gli orari di lavoro e le flessibilità, aumentare i ritmi della prestazione e il controllo sui lavoratori, limitare il diritto di sciopero, allargare il lavoro in appalto e scorporare attività produttive.
Gli scioperi sono particolarmente partecipati dall’insieme delle maestranze che vedono minacciati il futuro industriale dei cantieri del gruppo, le loro retribuzioni, i loro diritti, la loro sicurezza sul luogo di lavoro.
I lavoratori esercitano con lo sciopero il diritto di dire la loro sulle indecenti proposte avanzate dal gruppo dirigente aziendale, un gruppo dirigente che nel corso di questi anni accanto all’acquisizione di importanti commesse ha operato per peggiorare le condizioni di lavoro, allargare gli appalti e sub-appalti, ridurre gli occupati, estendere la precarietà.
Deve capire la Fincantieri che una trattativa per peggiorare ancora le condizioni di lavoro non sarà possibile e che conviene a tutti, in primo luogo all’azienda, aprire un confronto vero sulla base della piattaforma sindacale approvata dalla maggioranza dei lavoratori negli stabilimenti.
I lavoratori Fincantieri si sono sempre battuti per difendere i cantieri e l’integrità del gruppo, il lavoro e i diritti di tutte le maestranze, dei diretti e di quelli degli appalti.
In Fincantieri tra gli appalti c’è un concentrato di illegalità, lavoro nero, evasione fiscale e contributiva che non ha eguali in nessun altro sistema industriale italiano, un sistema che nega a migliaia di lavoratori degli appalti l’esercizio dei più elementari diritti contrattuali e di legge.
Chiediamo noi, alle Istituzioni, al Governo Renzi, agli organi competenti, di intervenire per metterle trasparenza e in regime di legalità il sistema organizzativo Fincantieri, fondato sull' orribile pratica del sub appalto, del salario globale, troppo a lungo tollerata nei cantieri del gruppo.
Sono i lavoratori a richiedere il rispetto delle leggi, della legalità contrattuale, fiscale e contributiva, in tutti i cantieri del gruppo.
La FIOM respinge con forza i contenuti dei comunicati aziendali apparsi in questi giorni negli stabilimenti, veri e propri tentativi di intimidazione, fondati descrizioni che mistificano i fatti e il significato delle lotte in corso nei cantieri del gruppo. La FIOM sostiene le lotte dei lavoratori impegnati alla realizzazione gli obiettivi definiti nella piattaforma sindacale approvata a maggioranza dai lavoratori del gruppo.
Fiom nazionale
Roma, 25 marzo 2015