Bruno Papignani, coordinatore nazionale per la Fiom-Cgil del gruppo Fincantieri, ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Superare la logica degli appalti e dei subappalti e rilanciare l'occupazione in Fincantieri. E' questa la richiesta centrale che come Fiom abbiamo avanzato nell'incontro preparatorio in vista del rinnovo dell'integrativo del Gruppo. Nei prossimi giorni, inoltre, come sindacati presenteremo unitariamente una richiesta di incontro ai ministeri dell'Economia e dello Sviluppo economico – in qualità di azionisti di maggioranza – dove illustreremo le nostre proposte per il rilancio del Gruppo.”
“Fincantieri esce da una profonda crisi mantenendo, anche grazie alla lotta e all'impegno dei lavoratori, tutti i siti produttivi. Crisi che ha visto un massiccio ricorso alla cassa integrazione straordinaria e anche alla mobilità che ha ridotto l'occupazione. Contemporaneamente, però, sono aumentati i livelli di appalti e subappalti nel Gruppo. Pertanto la ripresa produttiva deve essere un'occasione non solo per affrontare in termini organizzativi le condizioni di lavoro e l'efficienza produttiva, ma anche per creare nuova occupazione e eliminare il subappalto e la ridurre l'appalto, attraverso la creazione di regole trasparenti e di controllo che arginino e l'illegalità diffusa.”
“Come Fiom riteniamo ormai intollerabile la presenza di lavoratori di serie A e di serie B all'interno dei cantieri.”
“Per questo, è davvero inaccettabile che un'azienda pubblica si presenti ad un tavolo di confronto sindacale denunciando la mancanza di aiuti e di politiche industriali del Governo e, attraverso questo, rilanciare le solite ricette da padroni del vapore che puntino ad equiparare i propri dipendenti a quelli delle ditte del subappalto. Infatti, Fincantieri ha chiesto restituzione di 104 ore di permessi annui retribuiti, l'azzeramento del salario previsto dall'integrativo del 2009 per sostituirlo con aumenti variabili e su base individuale legati a redditività e all'andamento della borsa.”
“Inoltre, ha avuto il coraggio di dare una disponibilità a relazione industriali più moderne, che abbiano come base la riduzione pesante delle agibilità e dei permessi sindacali. Una proposta che non ha niente di moderno, ma piuttosto un sapore antico.”
“L'Azienda non pensi di utilizzare come scusa la mancanza di aiuti del Governo per ridurre in maniera generalizzata i diritti. Siamo di fronte a un gruppo di dirigenti i cui obiettivi sono indecifrabili. A chi vogliono parlare con proposte tutt'altro che moderne? Sono comunque per noi irricevibili.”
“E' chiaro che se l'intenzione di Fincantieri è di mantenere queste richieste, che si aggiungono al Jobs Act e all'eliminazione di fatto dell'art.18, si apre un problema enorme nel rapporto con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori.”
“Per questo la Fiom, entro gennaio, avanzerà - possibilmente unitariamente - le proposte votate dai lavoratori e su questo chiamerà Fincantieri a discutere.”
“Sul tema degli appalti, la Fiom pensa che vada affrontato con determinazione perché non è più tollerabile in un azienda pubblica questo livello di illegalità e di precarietà.”
“Questo è un problema non solo di Fincantieri, ma anche del Governo e sarebbe ora, dopo tanti annunci, che diventasse una priorità.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 23 dicembre 2014