Dichiarazione di Bruno Papignani: “In riferimento alle affermazioni di Giuseppe Bono A.D. di Fincantieri rese a Muggiano il 9 ottobre scorso durante la cerimonia per il varo del sommergibile Venuti”
A volte, rispondere a caldo a certe affermazioni si rischia di essere offensivi, non ne vale la pena. Tuttavia le dichiarazione fatte dall’amministratore delegato di Fincantieri non possono essere del tutto ignorate.
E’ davvero difficile capire la natura psicologica di un dirigente che in una cerimonia per il varo del sommergibile Venuti, svoltasi a Muggiano il 9 Ottobre scorso, mentre annuncia un importante accordo di sinergia con Finmeccanica di cui non conosciamo la genesi, invece di esaltare l'operato di chi ha costruito il sommergibile con fatica e professionalità, dunque i lavoratori tutti, si sente in dovere di attaccarli sulla quantità delle ferie e sull’art.18. I Lavoratori in questi anni hanno sopportato il peso della crisi di Fincantieri e diventa difficile accettare dichiarazioni di cotanta superficialità e risentimento da Manager strapagati. Un Manager che pensa di svalorizzare i lavoratori e i suoi diritti all’insegna del rilancio e della competitività di Fincantieri, dimostra miopia industriale e imbocca una strategia pericolosa e perdente. E’ il processo di diffusione delle conoscenze e delle competenze, quello dei diritti dei lavoratori e della legalità, l’elemento cruciale che consente la crescita della produttività, insieme alla riduzione delle diseguaglianze all’interno di ciascuna azienda e di ciascun Paese.
Poiché l’amministratore delegato di Fincantieri è persona “navigata” è evidente che si sta preparando a dare battaglia in previsione dell’imminente integrativo di Fincantieri. Noi ci stiamo preparando a costruire proposte costruttive che facciano di Fincantieri un’azienda normale e in grado di svilupparsi in vista della ripresa, se Giuseppe Bono pensa di utilizzare l’occasione dell’integrativo anticipandolo con un’offensiva contro i lavoratori, non solo sbaglia e non fa il bene di Fincantieri, ma conferma il degrado della classe dirigente, non solo politica, del nostro Paese.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 11 ottobre 2014