La fusione Fca e Peugeot rappresenta, al di là degli annunci trionfali, una grossa incognita per le prospettive industriali e occupazionali dei lavoratori diretti e dell’indotto.
Purtroppo si pagano oggi tutti i ritardi dell’azienda e del suo piano industriale fatto di ottimi risultati economici per i suoi azionisti a scapito degli investimenti in nuovi prodotti e, soprattutto, nuove tecnologie.
Ritardi incredibili che vedono oggi FCA non avere ancora l’auto elettrica e l’auto ibrida tra i prodotti di punta della casa, al contrario di altre case automobilistiche che sono in grado già di inondare il mercato con i propri prodotti.
Per la Fiom le priorità sono rilanciare sviluppo e produzione in Italia e tutelare l’occupazione quindi,da parte del Governo italiano, nell’affrontare il tema della fusione tra le case automobilistiche e nel rapporto con il Governo francese, è necessario presidiare al massimo gli equilibri industriali e le prospettive degli stabilimenti del nostro Paese sia in termini di volumi produttivi , sia in termini di nuove tecnologie e investimenti.
In FCA molti stabilimenti sono in cassa integrazione e la saturazione degli impianti e la piena occupazione promessa dai piani industriali presentati non si vedono, allo stabilimento di Cassino sono già molti i giorni di cassa integrazione dei lavoratori diretti mentre l’indotto sta soffrendo una crisi pesante, su questo è importante che anche la Regione Lazio convochi un tavolo per portare al Governo soluzioni condivise e prospettive sostenibili per l’occupazione e le prospettive industriali della nostra regione.
I segretari generali di Fiom CGIL di Roma e Lazio e Fiom CGIL Frosinone-Latina
Fabrizio Potetti e Donato Gatti
Roma, 31 ottobre 2019