Non sono bastate le centinaia di ore di assemblee, di colloqui individuali, di volantini, gli esperti, i pressanti colloqui, le ore di permessi, la carta e i soldi spesi per convincere le lavoratrici e i lavoratori: la stragrande maggioranza ha scelto la retribuzione in busta paga del premio. Confidiamo nel fatto che la ossessiva campagna pubblicitaria sul “Piano Welfare” in FCA e CNHi sia finita e che ai lavoratori a cui è stato chiesto il “favore” o la “cortesia”, di iscriversi al welfare, “tanto fino a settembre si può recedere”. Pertanto il 35% di adesioni di media nei due gruppi, in CNHi il 16,2%, potrebbe ancora calare.
La prova di forza è andata male ai sindacati che ne hanno fatto una questione di bandiera.
Il welfare è una opportunità di scelta in capo al lavoratore data dalla legislazione vigente sulla detassazione. Compito del sindacato non è “vendere” un prodotto ma mettere i lavoratori nella condizione di poter scegliere liberamente sulla base dei loro interessi e di quanto previsto dalle norme, questo abbiamo fatto come Fiom: il risultato ha dimostrato che i lavoratori con intelligenza decidono con la loro testa.
Il compito dei sindacati è di garantire contrattualmente pari condizioni tra tutti gli altri metalmeccanici a cui si applica il Contratto Nazionale e i lavoratori di FCA e CNHi.
Infatti, oltre alle opportunità di Legge, a tutti i metalmeccanici a cui si applica il CCNL sono garantiti (negli anni di vigenza del contratto) 450 euro di benefits che si aggiungono agli aumenti sui minimi tabellari e al premio negoziato con la contrattazione di secondo livello.
Il tempo della pubblicità è finito, è ora di tornare a contrattare il salario
Roma, 10 maggio 2017