Dopo otto giorni di sciopero alla Fenice di Termoli, l’azienda e il Fismic si sono accordati sull’introduzione del nuovo sistema di turnazione, agendo in difformità dalla lettera e dai principi dell'Accordo di Gruppo.
Il Fismic prima ha definito inaccettabili i nuovi turni, poi li ha sottoscritti in cambio di un monitoraggio tra sei mesi e di un “premio speciale”, legato alla presenza, dell'iperbolica cifra di 1 euro lordo al giorno per i soli addetti alla centrale termica.
La Fiom, che quell’accordo non ha firmato, ritiene non risolti i problemi sollevati, con lo sciopero, dai lavoratori e considera di conseguenza ancora aperta la vertenza.
La Fenice con il nuovo sistema punta a realizzare maggiore efficienza e “dinamicità” contenendo i costi.
Per i lavoratori ciò si tradurrà in una penalizzazione salariale, per effetto di mancate maggiorazioni; in una penalizzazione professionale, per il mancato riconoscimento in termini di inquadramento della polivalenza richiesta; in una crescita dei rischi connessi all’attività lavorativa, per la riduzione dei componenti le squadre e del mancato adeguamento degli organici; in un disagio derivante dalle modalità di effettuazione dei riposi settimanali, su cui si agisce in deroga al D.Lgs 66/2003.
La Fiom assumerà tutte le iniziative del caso per tutelare i lavoratori e ottenere risposte ai problemi sollevati. Per noi la vertenza alla Fenice di Termoli sarà conclusa solo con un accordo condiviso dai lavoratori e capace di dare risposte positive alle questioni emerse, a partire dal peggioramento dalle condizioni di lavoro.
Fiom Molise