Negli Stati Uniti l'Uaw, il sindacato americano dell'auto, ha negoziato a Detroit il rinnovo del contratto di Fca per alcune settimane direttamente con l'amministratore delegato Sergio Marchionne. Un negoziato difficile perché l'obiettivo del sindacato era di superare il doppio regime salariale introdotto negli Stati Uniti nel mondo dell'auto in piena crisi e aumentare la paga base di tutti i lavoratori. Al termine della trattativa l'ipotesi di accordo secondo l'Uaw prevedeva:
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un bonus di 3.000 dollari alla ratifica dell'accordo
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un aumento del 3% in paga base a cui si sarebbe aggiunto un ulteriore aumento a settembre 2017, ma ne sarebbero esclusi i nuovi assunti
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per i neoassunti la “paga base” sarebbe salita dai circa 17 dollari attuali ai 25,35 durante la vigenza dell'accordo
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bonus legati alla qualità tra i 4.000 e i 13.000 dollari nel corso della vigenza dell'accordo
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una condivisione dei profitti tra i 1.000 e i 4.000 dollari
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investimenti sugli stabilimenti pari a 5,3 mld di dollari
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doppio compenso per il lavoro domenicale
Questi i punti più importanti dell'intesa raggiunta che è stata sottoposta a consultazione degli iscritti in tutti gli stabilimenti (circa 40.000 lavoratori), che hanno respinto l'accordo con il 65% dei voti, soprattutto perché non è stata raggiunta la parità salariale tra vecchi e nuovi assunti, contraddicendo così il principio di “a uguale lavoro, uguale salario”. Il sindacato statunitense ha riaperto il negoziato per rispettare la volontà dei lavoratori e in queste ore ha annunciato che se non si dovesse giungere ad un accordo saranno intraprese iniziative di sciopero.
In Italia il 7 luglio 2015 la direzione aziendale di Fca e Cnhi con Fim, Uilm, Fismic, Acqi, Uglm escludendo dal negoziato la Fiom ha proceduto ad una nuova intesa che non prevede aumenti in paga base, introduce una nuova turnistica, riduce a tre fasce l'inquadramento e riduce ulteriormente l'autonomia dei delegati con un nuova clausola che impedisce l'indizione dello sciopero se non a maggioranza assoluta di tutta l'Rsa.
In Italia il “nuovo” Contratto Collettivo Specifico di Lavoro è stato firmato senza che i lavoratori siano stati messi nelle condizioni di poter decidere la piattaforma, di essere informati del negoziato e infine di poter votare in un referendum.
La Fiom ribadisce la necessità di negoziati unitari: sono le lavoratrici e i lavoratori che hanno il diritto di decidere chi li rappresenta e di approvare o bocciare le intese.