Il giorno 11 dicembre si è svolto da remoto, l’incontro tra la FIOM e l’Azienda, in merito all’annunciato processo di esternalizzazione dei servizi di manutenzione ordinaria, deciso dalla multinazionale americana in seguito alla riduzione del 35% dei costi decisa a livello Europeo.
Come FIOM abbiamo ribadito di essere assolutamente contrari a tale decisione, in un comparto strategico (produzione di pale eoliche e servizi) in cui non c’è scarico di lavoro, i contratti sono tutti stati confermati fino al 2029, c’è già presenza di appalti e carenza di personale. Tra l’altro settore in cui sono previsti molti finanziamenti pubblici PNRR e notevoli investimenti privati. Inoltre, i tecnici oggi presenti che agiscono in tutto il territorio nazionale, provengono già da diverse internalizzazioni degli anni scorsi.
L’Azienda ha manifestato la volontà di volersi confrontare e di non aver ancora deciso la collocazione degli esuberi, circa 14 nelle due ragioni sociali.
Lo stato di agitazione che nei giorni scorsi ha visto il blocco delle reperibilità si è allargato, dalla Puglia si è diffuso a tutto il territorio nazionale.
Nei primi giorni di gennaio sarà previsto un nuovo incontro.
Come FIOM abbiamo comunicato che si debbono trovare soluzioni alternative all’esternalizzazione che non debbono intaccare gli attuali assetti occupazionali, abbiamo ribadito che ci sono dei vincoli di legge sulla quantificazione delle attività ma, soprattutto, vista la carenza di manodopera nel settore, vanno implementate le professionalità.
Le parti si sono aggiornate a gennaio e in assenza di attivazione di procedura.
I territori moduleranno lo stato di agitazione nei modi più efficaci.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 13 dicembre 2023