Ieri Abb ha comunicato a un dipendente in procinto di rientrare in azienda, a Vittuone, dopo un periodo di aspettativa sindacale il licenziamento per “soppressione del posto di lavoro”. Una motivazione che appare pretestuosa e inaccettabile, sia perché in un gruppo con oltre 5.000 dipendenti sussistono sicuramente le possibilità di ricollocazione di un dipendente, sia perché nel confronto in corso l'azienda si è impegnata a ricercare soluzioni per attutire l'impatto occupazionale sui lavoratori operanti nei posti di lavoro interessati dalla riorganizzazione.
Per Mirco Rota, responsabile Fiom per il gruppo, “è sconvolgente il modo di operare della multinazionale. Non più tardi di qualche settimana fa Abb dichiarava al ministero del Lavoro di voler trovare soluzioni di ricollocazione di tutti i 123 esuberi di Vittuone e ora licenzia un sindacalista in procinto di rientrare motivandolo con la soppressione del posto. Si tratta di una rappresaglia contro chi in questi anni ha sostenuto le battaglie sindacali e che oggi l'azienda non vuole più come dipendente”.
“Essendo impegnati in una vertenza nella quale è pienamente coinvolto il ministero – conclude Rota – riteniamo indispensabile un intervento dell'Esecutivo nei confronti di Abb affinché il provvedimento venga immediatamente ritirato.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 17 aprile 2019