Carlos Tavares, AD di Stellantis, incontrerà già domani i sindacati. Una disponibilità apprezzata dalla Fiom, che ora vorrebbe un confronto anche col governo, finora assente sul dossier, come spiega a MF-Milano Finanza il segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile Automotive, Michele De Palma.
Cosa chiederete a Tavares nell’incontro del 20 gennaio?
L’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares ha compiuto un atto importante fissando subito un incontro con tutti i sindacati italiani. Per noi ha un valore in sé il fatto che apra un confronto. Per la Fiom l’importanza è valorizzare il ruolo dei metalmeccanici, che dagli enti centrali alle linee di montaggio, sono il valore aggiunto su cui chiederemo all’amministratore delegato di investire. La capacità di progettazione e produzione ha una potenza in parte inutilizzata nel nostro Paese ed è un’arma per Stellantis se l’obiettivo è innovare sulla tecnologia nella direzione dello sviluppo della mobilità sicura ed ecologica e di aumentare la produzione per garantire l’occupazione di lavoratori oggi ancora in cassa. Per realizzare questo obiettivo bisogna scrivere un nuovo sistema di relazioni che valorizzi l’intelligenza dei lavoratori.
E cosa vi aspettate di sentire dall’azienda?
Ascolteremo, non abbiamo la sfera di cristallo, ma ad un primo passo investiamo perchè ce ne siano altri nella giusta direzione della piena occupazione e della rigenerazione. Rigenerazione è l’idea che vorremmo condividere per scrivere un piano che veda i giovani finalmente entrare al lavoro, a partire dal polo torinese.
Oltre a garanzie su occupazione etc, vi sembra ci sia un piano industriale credibile? Cosa si può migliorare? Es. i modelli “di massa” per allargare la produzione
Realizzare una fusione finanziaria è un'operazione a freddo, quella occupazionale e industriale è a caldo: il piano è la prima prova a cui sarà chiamato il nuovo amministratore delegato a fronte della transizione in corso nell’automotive. Il piano in essere oggi prevede l’innovazione ibrida ed elettrica sui modelli in produzione e il lancio, dopo la Jeep Compass a Melfi e la 500 elettrica a Mirafiori, della messa in produzione del Tonale Alfa a Pomigliano e del Grecale Maserati a Cassino. Il passato recente ci dice che gli obiettivi dei volumi per Maserati e Alfa non sono stati raggiunti, mentre i numeri importanti FCA li ha fatti sul segmento di massa. La Panda, la Punto, la Giulietta sono segmenti di mercato su cui continuare a investire nella capacità istallata in Italia.
Lo stato è intervenuto in tanti dossier mostrando un insolito interventismo, perché sulla questione Fiat è rimasto in panchina?
Me lo sono sempre chiesto in questi dieci anni di lavoro sindacale nell’automotive e non riesco a trovare una risposta. Ho incontrato tutti i ministri, tutti che sul momento ti dicono “avete ragione” ma poi nulla. I metalmeccanici in FCA sono stati lasciati soli dalla politica. Nel discorso per la fiducia ieri del presidente Conte ho ascoltato un'apertura sull’automotive e sul sindacato. Mi aspetto che ci convochi.
Avete chiesto un’interlocuzione con Mise e Lavoro?
Al Mise perché al Ministero del Lavoro ci si va per il piano occupazionale conseguente a quello industriale. Per una questione strategica e importante per il futuro dell’economia, ecologia e occupazionale del nostro Paese bisognerebbe che sia Palazzo Chigi ad aprire le porte.