Sabato, 23 Novembre 2024

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I giovani siciliani riscoprano l’orgoglio di essere operai

Liborio Baldanza era un operaio siciliano, a 16 anni nei Cantieri navali di Palermo, poi in fabbrica a Sesto San Giovanni dove, nel marzo del 1944, viene arrestato dai nazifascisti insieme ad altre centinaia di operai e inviato a Mauthausen dove morirà a 46 anni. L’incarnazione dei valori della Costituzione italiana fondata su lavoro e antifascismo. «Ecco perché abbiamo inaugurato qui in Fincantieri una sede dell’Anpi intitolata a Liborio - spiega il segretario nazionale della Fiom-Cgil, Michele De Palma. Un modo anche per ricordare che i metalmeccanici in quegli anni difesero con grandi scioperi le fabbriche italiane, evitandone la distruzione pianificata dai nazisti in fuga. E come allora, anche gli operai difendono e promuovono il ruolo dell’industria nel Paese».

Sembrano le parole di un leader politico. Il sindacato sta tornando ad essere cinghia di trasmissione del centrosinistra?

«La Fiom è innanzitutto un soggetto sindacale, ma anche politico e sociale. La politica deve essere la cinghia di trasmissione del lavoro nelle istituzioni: la Repubblica è fondata sul lavoro. Promuovere la centralità dell’industria per la transizione e valorizzare il ruolo contrattuale e la crescita salariale».

Ma in Sicilia di industria ne resta davvero poca...

«E’ vero e questo nel Sud non è solo un problema economico. La grande industria è sinonimo anche di legalità e di tutele per i lavoratori. Penso a Fincantieri qui a Palermo, appunto, o alla Stm di Catania».

In realtà il modello produttivo di Fincantieri è basato sulla filiera degli appalti, nella quale dilaga facilmente la precarietà e l’assenza di diritti...

«Stiamo facendo leva sui contratti di secondo livello per spingere l’azienda a fare assunzioni dirette, all’internalizzazione di tutte le lavorazioni ridimensionando il ricorso ad appalti e subappalti. Dopo quelli degli anni passati per salvare i cantieri, ora siamo pronti a quelli per migliorare la qualità del lavoro».

Perchè un ragazzo siciliano dovrebbe sentirsi attratto dal lavoro in cantiere?

«Perché la fabbrica può garantire stabilità. Va recuperato il valore sociale di certi lavori, penso alla ad esempio alla figura del saldatore, spiegando che anche la grande transizione tecnologica e ambientale un Paese deve farla attraverso l’industria. Insomma, la fabbrica deve tornare ad essere un’opportunità e non un problema. Detto in altri termini, i giovani fanno i rider non per scelta, ma perché non ci sono alternative».

Resta il fatto che nel cantiere navale si vedono pochissimi operai giovani, mentre gli anziani non riescono ad andare in pensione.

«Appunto. Anche al Nord sento tanti imprenditori dire che non si trova manodopera qualificata. Ma non è un problema di domanda di lavoro: se gli operai vengono pagati il giusto, formati, tutelati nella sicurezza fisica e se gli viene garantito di poter andare in pensione quando è giusto riposarsi, questa carenza di manodopera non ci sarebbe. In una parola, rinascerebbe l’orgoglio operaio».

Fincantieri ascolta le vostre istanze?

«Per adesso abbiamo affrontato le questioni legate al contratto. Con il nuovo amministratore delegato vogliamo aprire un confronto sulla necessità, anche qui a Palermo, di tornare a produrre intere navi non solo tronconi. Così si stabilizza e si fa crescere un sistema produttivo. Ovviamente serve il coinvolgimento di governo e investitori. In una parola, serve una politica industriale del Paese».

Che manca. Come manca un approccio rigoroso sul crimine di pace delle morti di lavoro.

«Emergenza insopportabile in un Paese, per di più, dove dilaga la disoccupazione. Evidentemente non è priorità per la ministra del Lavoro. Mi chiedo come sia possibile che in provincia di Palermo ci siano solo 4 ispettori del lavoro o, meglio, me lo spiego con l’ipocrita convinzione che la prevenzione conti più del rigore. Le morti sul lavoro sono conseguenza anche della precarietà del lavoro, perchè gli operai senza diritti non possono dire di no, sono sotto ricatto».

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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