Ieri, a Trieste, Fim, Fiom e Uilm nazionali hanno incontrato una rappresentanza della Rsu Wärtsilä per discutere come affrontare la nuova situazione che si è creata a seguito della dichiarazione della corporate di nuovi esuberi (550) che interesseranno anche i siti italiani (produzione, service, progettazione) e che sono l’oggetto dello sciopero indetto dalla Rsu nello stabilimento di Trieste.
“Durante la chiusura dell’integrativo – dichiara Bruno Papignani, coordinatore nazionale Fiom – che, pur giudicato positivo, aveva lasciato ampi margini di manovra al management su aspetti importanti della gestione aziendale, ci era stato comunicato che la coda degli esuberi decisi un anno fa in Finlandia (600) avrebbe interessato i siti italiani in forme e quantità marginali e del tutto gestibili, senza intaccare l’essenza industriale di Wärtsilä Italia.”
“Dalle prime comunicazioni fornite alle Rsu, che giustamente hanno dichiarato sciopero, viceversa, non solo si tratta di esuberi aggiuntivi a quelli dichiarati l’anno scorso in tutta la corporate, ma hanno un contenuto tutt’altro che marginale. Pur non conoscendo ancora i numeri esatti, per i siti italiani e nello specifico per lo stabilimento di Trieste, si evince un impoverimento inaccettabile del ruolo di Wärtsilä Italia, destinata a diventare un distaccamento produttivo con poca stabilità e con un ruolo sempre più marginale all'interno della multinazionale. Una scelta miope del gruppo dirigente che vorrebbe risollevare il gruppo dal punto di vista competitivo semplicemente riducendo i costi.”
“Dopo lo sciopero – continua Papignani – come sindacato dobbiamo ragionare a livello nazionale, e per questo sarà convocato a breve un coordinamento sindacale di Wärtsilä Italia, ma agiremo anche a livello internazionale. In quella sede non solo discuteremo quali iniziative mettere in calendario per contrastare scelte scellerate come queste, ma anche le soluzioni da proporre e su cui mobilitarci. Non escludiamo la necessità di portare immediatamente, senza aspettare l’avvio delle annunciate procedure di esubero, la vertenza al ministero dello Sviluppo economico, per i riflessi che essa ha e che riguardano il ruolo delle multinazionali e il continuo impoverimento industriale del nostro paese, nonostante i proclami del Governo.”
Fiom-Cgil/Ufficio Stampa
Roma, 27 aprile 2016