Giovedi 24 ottobre presso la sede Fiom Nazionale a Roma si è riunito il Coordinamento Nazionale del Gruppo Marelli per discutere della situazione in essere nei siti presenti in Italia.
È cresciuto in dimensioni preoccupanti il ricorso alla cassa integrazione che si è diffusa anche in siti non interessati in precedenza e che non ha risparmiato nemmeno i progettisti dell'area Powertrain dell'ufficio tecnico del sito di Bologna dove, nei giorni scorsi, lavoratrici e lavoratori hanno effettuato uno sciopero molto partecipato. Si conferma anche la situazione di scarico strutturale a Melfi, dove è stata annunciata una ulteriore riduzione delle ore di lavoro con conseguente contrazione del salario, e a Rivalta dove l'azienda ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 40 addetti. In ogni caso, anche nei siti non interessati dall'utilizzo di ammortizzatori sociali, si registra un generalizzato calo di attività con conseguente riduzione della saturazione degli impianti. Preoccupa particolarmente l'incertezza delle prospettive della divisione Powertrain e della neonata divisione dedicata all'elettrico che si sviluppa prevalentemente nei siti di Bologna e Bari.
Su queste attività, da un lato pesa il ritardo nel processo di elettrificazione annunciato da FCA dal quale, se saranno confermate le informazioni disponibili, sarà comunque esclusa Marelli come fornitore principale con conseguenze gravissime. Dall'altro lato incide la tendenza globale al superamento del propulsore diesel che sta determinando un calo continuo di volumi anche per le versioni più moderne e tecnologicamente avanzate.
Si aggiunge infine la notizia dell'intenzione di CK, il gruppo che ha acquisito un anno fa la Magneti Marelli, di chiudere 4 stabilimenti in Giappone come conseguenza alla flessione delle vendite del gruppo Nissan.
In questo quadro, il 4 ottobre scorso la Fiom Nazionale ha inviato alla Direzione Aziendale una richiesta di incontro e di confronto urgente sulle prospettive industriali che, ad oggi, non ha avuto alcun riscontro.
Il coordinamento nazionale Fiom ritiene inaccettabile questo atteggiamento aziendale che conferma un progressivo e generalizzato peggioramento delle relazioni industriali, verificato anche in occasione dei confronti sugli ammortizzatori sociali. Su queste ultime continua a pesare anche l'insieme delle regole e dei rituali definiti dal CCSL che si conferma il principale ostacolo ad un corretto confronto sindacale che tenga in debita considerazione il punto di vista delle lavoratrici e dei lavoratori del gruppo.
Uno strumento evidentemente inutile al fine della salvaguardia della capacità produttiva e dell'occupazione. Un ferro vecchio ormai finalizzato esclusivamente a dividere i lavoratori e a mortificare le loro giuste rivendicazioni.
In questo contesto, il coordinamento nazionale Fiom Marelli esprime un giudizio fortemente negativo sullo stato delle relazioni ed una forte preoccupazione sullo stato attuale e sulle prospettive industriali conseguenti alla fusione con CK. Ha inoltre deciso di avviare una capillare campagna di assemblee in tutti i siti per informare i lavoratori sullo stato reale del gruppo e condividere pubblicamente il giudizio negativo qui espresso, con l'obiettivo di avviare una vera e propria vertenza che faccia da riferimento ad una mobilitazione che deve allargarsi all'intero settore.
Diciamo Basta alla divisione di lavoratrici e lavoratori.
Vogliamo soluzioni che garantiscano in tutti i siti la capacità produttiva, l'occupazione, il reddito e le prospettive per tutte e tutti.
Coordinamento nazionale Fiom Gruppo Marelli
Fiom Cgil Nazionale
Roma, 25 ottobre 2019