La Fiom, i suoi delegati e i suoi iscritti, nonostante l’esclusione dal ccsl, nell’interesse dei lavoratori in questi anni hanno difeso la produzione, l’occupazione, la salute e la sicurezza, con i protocolli e le attività quotidiane negli stabilimenti e negli uffici.
L’accordo quadro del 10 marzo 2020 sottoscritto al MiSe ha permesso di gestire gli effetti del piano di riorganizzazione presentato dall’azienda e previsto investimenti per la crescita e il consolidamento delle attività di CnhI-Iveco nel nostro Paese.
Numerosi sono stati gli incontri per la gestione degli accordi e di confronto sull’organizzazione degli stabilimenti e sulle stabilizzazioni dei lavoratori precari. Accordi, incontri e comitati UNITARI.
Nel momento in cui l’azienda ha comunicato il superamento del sistema del Wcm la Fiom ha chiesto di aprire un confronto unitario su un nuovo Pdr. Confronto che si è avviato, invece, con due tavoli separati.
Il nuovo premio di risultato prevede 3 indicatori: produzione, tempi di consegna e qualità, e un «moltiplicatore» ovvero un indice legato agli infortuni che, in caso di diminuzione degli stessi, aumenta l’importo del premio. Il nuovo Pdr cancella un premio che in CnhI-Iveco non ha mai funzionato perché non condiviso con i lavoratori, come il Wcm e il ccsl.
La Fiom ha valutato come positivo il superamento del solo criterio dell’efficienza ed ha avanzato delle proposte:
1) tavolo unitario;
2) il peso di ogni indicatore fosse stabilito con le Rsa e non decisi solo dall’azienda;
3) sull’indicatore della produzione si neutralizzasse una percentuale di assenze fisiologiche, le ore di assemblea e di sciopero;
4) di superare il criterio di maturazione (durante i periodi di cassa il premio non matura);
Ma soprattutto la Fiom ha chiesto di togliere gli infortuni dagli indicatori del Pdr.
Lottare contro gli infortuni e le malattie professionali è un obiettivo che si raggiunge con la prevenzione, formazione, segnalazioni e registri dei quasi infortuni e assemblee specifiche.
Dopo le nostre richieste, l’azienda ha trasformato l’indice sugli infortuni da indicatore a moltiplicatore.
L’azienda e le altre organizzazioni sindacali hanno di fatto escluso la Fiom dall’accordo con il riconoscimento del ccsl.
La Fiom valuta negativamente la decisione di CnhI-Iveco e dei firmatari del ccsl di dividere ancora una volta i lavoratori.
In una situazione difficile ed incerta è un danno per l’azienda e per i lavoratori.
La Fiom convocherà le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per informarli e iniziare il confronto visto che quest’anno scade il ccsl.
Nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori la Fiom ritiene indispensabile scrivere una storia nuova fatta di salari, diritti e democrazia in Cnh-Iveco.
Roma, 8 marzo 2022