Si è tenuto ieri pomeriggio, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’incontro chiesto da Fim, Fiom, Uilm nazionali in merito alla vertenza Hiab Italia, multinazionale finlandese con stabilimenti a Taranto (Statte) e Bologna (Minerbio e Argelato) che da un anno a questa parte tra uso di ammortizzatori sociali e scelte contraddittorie sta mettendo a rischio gli storici siti industriali e il futuro di 300 lavoratrici e lavoratori. Tali scelte, insieme alle affermazioni dei dirigenti della stessa, espresse in sede d’incontri aziendali e presso la regione Puglia, hanno determinato la reazione dei lavoratori del sito di Taranto con l’occupazione e gli scioperi nel sito di Bologna.
Ancora una volta i rappresentanti aziendali presenti al tavolo hanno disatteso le aspettative delle OO.SS., delle istituzioni territoriali e regionali, confermando sostanzialmente l’incapacità di fare chiarezza rispetto alle posizioni assunte nel corso degli incontri precedenti e non offrendo alcun elemento di novità nella vertenza e certificando di fatto la totale inadeguatezza nella gestione delle relazioni industriali, dettate evidentemente anche dai recenti e continui avvicendamenti del management che l’11 novembre prossimo cambierà ulteriormente.
La Fiom trova assolutamente inaccettabile che ancora oggi e di fronte alle istituzioni italiane si dichiari ufficialmente “di avere ancora in corso il processo decisionale” in totale disprezzo dei 100 lavoratori di Taranto che ad oggi occupano lo stabilimento di Statte svuotato dalla multinazionale, in attesa di conoscere il proprio futuro e quello delle loro famiglie e dei 180 lavoratori di Bologna che da oltre un anno chiedono un piano industriale credibile e vedono la prossima scadenza della Cassa Integrazione.
Al tavolo abbiamo ribadito ancora una volta come, ora più che mai, sia necessario conoscere il piano industriale del gruppo prima di ogni altra cosa e prima che la multinazionale prenda decisioni.
Ora vanno messi in sicurezza gli stabilimenti, i lavoratori e le lavoratrici!
Riteniamo assolutamente apprezzabile lo sforzo messo in campo dagli esponenti ministeriali mirato alla garanzia del confronto in sede ministeriale obbligando l’azienda a dare chiarezza sulla situazione il prossimo 30 ottobre direttamente al ministero e riconvocando il tavolo al completo il prossimo 5 novembre.
Nell’attesa di queste date, la Fiom insieme alle altre organizzazioni sindacali continuerà a sostenere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori a difesa del loro posto di lavoro proseguendo la mobilitazione in essere ed intensificandola. Da oggi si svolgeranno ulteriori assemblee negli stabilimenti.
Fiom nazionale
Roma, 24 ottobre 2024