Venerdì, 22 Novembre 2024

Vitrociset presenta un piano di vendita, di crescita e il conto ai lavoratori...

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Lo scorso 22 settembre abbiamo incontrato la direzione aziendale e il presidente della società Vitrociset Zappa a seguito della richiesta unitaria da parte delle organizzazioni sindacali. Nella sua esposizione ha prima confermato quello che da tempo è di dominio pubblico. La proprietà ha deciso di verificare la possibile vendita dell'azienda e sono già previsti incontri per verificare le reali intenzioni dei possibili compratori che si sono proposti. Compratori, al momento, più finanziari che industriali in senso stretto.

In particolare vi sono manifestazioni di interesse di alcuni fondi private equity. L'azienda, secondo Zappa, avrebbe bisogno di azionisti di lungo termine.

Successivamente è stato illustrato l'andamento del conto economico del 2014, del portafoglio ordini e infine il piano triennale di crescita presentato, attraverso l'advisor Banca Imi incaricata della vendita di Vitrociset, ai possibili compratori. Il primo semestre ha visto una significativa contrazione di ricavi a causa di contenziosi su alcune gare vinte ma l'azienda è convinta di poter recuperare nel secondo semestre e di arrivare comunque a ricavi per 215 milioni, 20 in meno di quanto previsto a budget. Il piano di crescita presentato prevede il passaggio dagli attuali 215 milioni di ricavi ai 380 nel 2017, un tasso di crescita ponderale di circa il 22% annuo (pari al 76,7% sul triennio). Il piano si sviluppa sulla focalizzazione di prodotto (mercato civile ICT, software, sistemi portuali e trasporti) e sulla crescita del mercato estero. In particolare l'azienda intenderebbe accrescere gli investimenti all'estero e le collaborazioni industriali. In sostanza la stessa non si dice preoccupata dei numeri, cosi come pensa che nei settori della difesa in cui opera Vitrociset non dovrebbero esserci tagli. Per quanto riguarda Capo San Lorenzo il quadro risulterebbe più complicato e non privo di preoccupazioni. Il contratto è ancora in ritardo e si sono riaperti problemi non piccoli sul poligono. Completato il quadro del conto economico e del piano di crescita Zappa ha comunicato che il sindacato sarà chiamato a fare la sua parte. L'azienda avrebbe la necessità di ridurre il costo del lavoro in quanto sui mercati esteri Vitrociset non sarebbe competitiva. Nello specifico occorrerebbe rivedere la contrattazione esistente.

Come Fiom, dopo aver ripreso quanto denunciato nel nostro comunicato interno, abbiamo espresso molte perplessità sul carattere industriale dell'operazione di vendita, avendo la consapevolezza che i fondi private equity hanno l'unico obbiettivo della remunerazione del loro investimento. Abbiamo definito il piano di crescita "molto ambizioso", soprattutto se inserito in un contesto non esaltante dell'economia globale ed in particolare di quella italiana.

Infine come Fiom, abbiamo nuovamente, dopo i diversi tentativi dei mesi scorsi di stravolgere la contrattazione esistente per tutti i dipendenti Vitrociset, espresso contrarietà alla volontà dell'azienda di giocare la sfida della competizione sul costo del lavoro, peraltro, come tutti gli indicatori economici sottolineano, i salari diretti dei lavoratori sono in caduta libera da anni rispetto al loro potere d'acquisto.

Infine abbiamo sottolineato come essendo in scadenza il contratto sarebbero i lavoratori e le lavoratrici a dover avanzare richieste di rinnovo. Zappa preso atto della variegata discussione e delle diverse posizioni espresse dalle organizzazioni sindacali ha comunicato che è sua intenzione avviare un tavolo per la revisione della contrattazione entro l'anno. Cosi come noi, a nostra volta, abbiamo formalizzato che avremmo costruito, nel rapporto democratico con i lavoratori, le nostre richieste per il rinnovo.

Continuiamo a considerare la posizione dell'azienda una forzatura inutile. Vitrociset nel 2013 e nel 2014 conseguirà margini di utile sui ricavi considerevoli. Negli ultimi anni l'azienda ha collocato in mobilità decine di lavoratori e lavoratrici, riducendo abbondantemente il costo del personale. I lavoratori la loro parte l'hanno già fatta. Non crediamo che siano sempre gli stessi a dover pagare sulla loro pelle per operazioni che ben poco hanno di industriale.

 

FIOM NAZIONALE

Roma, 24 settembre 2014

La Fiom è il sindacato delle lavoratrici e lavoratori metalmeccanici della Cgil

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