Ieri si è tenuto un ulteriore incontro con la direzione Vitrociset. Dopo aver esposto le nostre osservazioni alle proposte aziendali abbiamo atteso lungamente, la notte intera, le risposte. Circa alle 8 di mattina, senza delegazione Rsu, Fim, Uilm e Fismic hanno raggiunto un'ipotesi di accordo sul contratto aziendale.
Un’ipotesi che riscrive peggiorando molte delle condizioni precedenti, arrivando persino a derogare al contratto nazionale. In particolare sui permessi retribuiti annui il tentativo di sottrarre alla disponibilità dei lavoratori prima 4 e oggi 2 giorni di Par è stato inserito, sotto la strumentale formula della sperimentazione, allo scopo di rendere più agevole l'approvazione dell'ipotesi.
Inoltre:
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si rafforza il doppio regime salariale con i neoassunti;
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aumentano le spese a carico del dipendente sulla sanità integrativa senza aumentare le prestazioni;
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si introducono obbiettivi del premio di risultato molto difficilmente raggiungibili e a totale gestione dall'azienda;
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si introduce il welfare contrattuale allo scopo di trasferire progressivamente il PdR, i par (ad un valore inferiore) nei servizi in natura che all'azienda realizzano così risparmi enormi;
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si cancella il premio operativo e la 14a mensilità ai neoassunti;
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si condiziona il premio operativo variabile per capo San Lorenzo a eventuali penali per mancata missione;
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si introduce compartecipazione spesa per trasporto auto.
Per queste ragioni invitiamo i lavoratori e le lavoratrici a votare no all'ipotesi di accordo per riaprire la trattativa e modificare principalmente i seguenti punti:
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togliere i permessi dei lavoratori dell'accordo. Per noi è un diritto del singolo lavoratore, non discutibile;
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togliere su PdR e superminimo individuale ai neoassunti l'attesa dei dodici mesi per il pieno riconoscimento;
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riscrivere la parte riguardante capo san Lorenzo;
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rendere facoltativa l'adesione al welfare contrattuale.
La nostra determinazione al tavolo ha consentito di conquistare alcune risposte positive alle nostre richieste. Dai trattamenti di trasferta e reperibilità al buoni pasto, all'importante flessibilità nella sede di Roma. Manca totalmente un impegno a difesa dell'occupazione mentre continuano a circolare indiscrezioni su una vendita dell'azienda e i ricavi del 2015 stentano parecchio rispetto al budget.
CHIEDIAMO PERTANTO AI LAVORATORI ED ALLE LAVORATRICI
DI VOTARE NO PER RIAPRIRE LA TRATTATIVA
PER IMPEDIRE LA CANCELLAZIONE DEI DIRITTI ACQUISITI
Fiom nazionale
Rsu Fiom Roma e Capo San Lorenzo
Roma, 31 marzo 2015