Il giorno 2 novembre si è svolto, in parte in presenza all'A.M.M.A di Torino ed in parte da remoto, il Comitato Nazionale Avio Aero tra le Segreterie Nazionali, le Strutture Territoriali, le Rsu di Fim-Fiom-Uilm e la Dirigenza Aziendale.
Nel corso dell'incontro è stata presentata una fotografia della situazione internazionale per il settore civile dell'aerospazio da parte dell'AD, e le strategie di Avio Aero condivise con la Direzione di GE .
La relazione dell'AD ha messo in risalto tutte le problematiche che la pandemia Covid-19 ha e avrà sui volumi produttivi di Avio Aero, trasformando un'azienda in espansione e in crescita in un'azienda in crisi congiunturale, crisi con la quale si dovrà convivere per un lungo periodo.
La nota positiva in questo scenario drammatico è quella che Avio Aero rimane parte integrante e trainante di GeAviation, grazie all'elevata tecnologia, alla competitività, alla qualità dei prodotti, elementi riconosciuti in Europa e nel mondo che consentiranno ad Avio Aero, quando i mercati si riprenderanno, di avere prodotti e capacità uniche e specifiche.
Gli analisti di mercato, a fronte di una diminuzione attuale e persistente del 70% dei voli, pensano che si potrà tornare ai livelli Pre-Covid non prima del 2024, stimando tuttavia che in alcuni segmenti, come i voli a lungo raggio, non si tornerà più ai volumi del 2019.
Le stime in questa fase seppur utili, sono più fini a se stesse a giudizio della FIOM-CGIL e vanno prese per quello che valgono, soprattutto in una fase di recrudescenza a livello mondiale della pandemia in corso e che non accenna a rallentare. Tuttavia le stesse, per i lavoratori di Avio Aero, avranno come conseguenza un lunghissimo periodo di utilizzo degli ammortizzatori sociali.
L’utilizzo degli ammortizzatori sociali per il 2021 riguarderà tutti gli stabilimenti sul territorio nazionale, secondo le stime presentate dalla Direzione di Avio Aero, datate tuttavia a settembre 2020, le quali non tengono conto delle limitazioni legate all'aumento dei contagi a livello mondiale, con incidenze diverse sulla manodopera diretta ed indiretta.
Gli stabilimenti di Rivalta Torinese e Borgaretto sono quelli che vedranno l'utilizzo della cassa integrazione per tutto il 2021 sia per i lavoratori diretti e sia per gli indiretti, questi ultimi numericamente sono la maggioranza in Avio Aero, con una media complessiva di riduzione delle attività del 32%.
Per i siti di Brindisi, Pomigliano e Cameri, l'utilizzo degli ammortizzatori riguarderà per il primo trimestre del 2021 sia la manodopera diretta e sia quella indiretta. L'Azienda ha poi successivamente annunciato come le stime prevederebbero la fine della Cassa integrazione per la manodopera diretta a partire da Aprile, mentre continuerà per la manodopera indiretta per tutto il 2021.
Queste stime crediamo, come FIOM-CGIL, che siano ottimistiche e che non tengano conto dell'attuale peggioramento della pandemia in corso, ma soprattutto rimangono delle medie, che poi nei vari siti vedono l'utilizzo della cassa integrazione in maniera differente, con reparti che già oggi raggiungono percentuali di cassa molto vicini al 50% e altri che quasi non vengono toccati.
Il punto nodale rimane uno: come l'azienda sceglierà di gestire e condividere con il sindacato le dissaturazioni negli stabilimenti nel 2021 e per i periodi futuri, in quanto allo stato attuale non appare prevedibile una ripresa a breve termine.
Va ricordato, come dai dati forniti sui livelli occupazionali, la forza lavoro in Avio Aero sia scesa di 317 unità rispetto a dicembre 2019, ed inopportunamente e maldestramente l'azienda abbia evidenziato come “grazie all'uscita dei lavoratori interinali" l’effetto sarà quello di un minor utilizzo della cassa integrazione per una parte degli operai, e non per tutti gli stabilimenti.
I lavoratori a prescindere dal loro inquadramento contrattuale rimangono lavoratori, e i somministrati in Avio Aero sono sempre stati un elemento strutturale per le attività produttive, non un eccezione, e dietro i freddi numeri ci sono le persone e le loro famiglie.
A questi numeri andranno aggiunti altri 60 addetti che usciranno entro la fine del 2020 con l'accordo sottoscritto nella giornata del 2 novembre sulle uscite volontarie ed incentivate, lavoratori che nel corso dei prossimi 2 anni raggiungeranno i requisiti pensionistici.
Quindi in Avio Aero nel 2021 ci saranno 400 lavoratori in meno e l’utilizzo della cassa integrazione rimarrà analoga a quella del 2020, pertanto le riduzioni di attività saranno maggiori rispetto all'anno precedente.
Come FIOM-CGIL pur comprendendo il momento critico e difficile che sta attraversando Avio Aero, dirimente sarà l'atteggiamento di condivisione che si vorrà avere nella gestione delle dissaturazioni a livello di sito, attraverso il confronto con le Organizzazioni sindacali territoriali e le RSU/RLS.
Rivendicheremo pertanto una più equa rotazione tra lavoratori in CIGO con l'obiettivo di salvaguardare e garantire i ratei, soluzioni alternative per ridurre il carico dell'ammortizzatore sociale, gestione e soluzioni per i lavoratori in Staff Leasing e in somministrazione ancora presenti.
Se l'azienda sceglierà di avere un confronto aperto e costruttivo con il sindacato, senza chiusure preconcette e provando a trovare mediazioni sostenibili, come sempre la FIOM-CGIL farà la sua parte responsabilmente, in caso contrario valuteremo le risposte e le iniziative di volta in volta più utili per la salvaguardia degli istituti dei lavoratori, a partire dal salario.
Fiom-Cgil nazionale
Roma, 4 novembre 2020