Sanders più di Trump è a detta di molti la vera sorpresa di queste elezioni presidenziali.
Nonostante la vittoria di Sanders nelle ultime primarie in West Virginia, le sue possibilità di vittoria finale non sono cresciute molto. Questi risultati hanno però messo in difficoltà la Clinton nella sua corsa alla Casa Bianca, in quanto è emerso che una parte rilevante dell'elettorato Democratico che sostiene Sanders non ama affatto Hilary Clinton, considerata il candidato di Wall Street, e non è detto che una parte di loro nel ballottaggio Clinton - Trump non scelga quest'ultimo.
La cosa più interessante, forse più sorprendente, del fenomeno Sanders è la sua popolarità fra i giovani, tanto che la generazione cosiddetta “millennials” cioe i nati negli anni fra secondo e terzo millennio, sono il nucleo principale della sua campagna elettorale, ma soprattutto si stanno costituendo come una base sociale organizzata a sostegno di una agenda liberal, di una sinistra che non si fida del capitalismo, non ha paura di definirsi socialista e che potrebbe esercitare una influenza stabile per il futuro del partito democratico e della politica in US nei prossimi 20-30 anni.
Partendo dai risultati di un recente sondaggio condotto da un gruppo di ricercatori della Università di Harvard, una interessante analisi di questo appeal di Sanders sui giovani millennials e sulla possibilità di spostare a sinistra l'asse del dibattito politico americano, almeno in campo democratico è stata proposta sul Washington Post da Max Erenfreund*.
Di seguito proponiamo la tradizione del suo articolo pubblicato il 25 aprile scorso, all'indomani della sconfitta di Sanders a New York.
L'INFLUENZA DI SANDERS SUI GIOVANI “MILLENNIALS” :
SANDERS STA SPOSTANDO UNA GENERAZIONE A SINISTRA
di Max Ehrenfreund
Dopo la sconfitta subita a New York le chances di Bernie Sanders di vincere le primarie Democratiche sono poche. Ciononostante pure se perdesse questa campagna, un sondaggio pubblicato Lunedì, insinua che Sanders avrebbe già vinto una battaglia che si rivelerà di vitale importanza nella futura politica americana.
Il sondaggio effettuato mostra che Sanders è di gran lunga il candidato più popolare tra i giovani votanti compresi tra le età di 18 e 29 anni. La mentalità di questo gruppo su un determinato arco di questioni si è fatta col passare del tempo sempre più liberal.
I dati raccolti dai ricercatori della Harvard University mostrano che Sanders non solo ha fatto una campagna per le primarie inaspettatamente competitiva ma ha anche cambiato il modo con cui la generazione nata a cavallo del terzo millennio, i cosiddetti “millennials” guarda alla politica, dice il responsabile del sondaggio John Della Volpe. “Non ha solamente portato un partito verso sinistra, ha mosso una generazione a sinistra” dichiara Della Volpe a proposito del senatore del Vermount.
Che vinca o perda, è un fatto che lui sta realmente influenzando la maniera in cui una generazione ( la più grande generazione in tutta la storia dell' America) pensa alla politica”.
A quanto pare la popolarità di Sandlers con i giovani elettori non è una moda del momento e nemmeno una venerazione di una personalità con carisma che mette in discussione importanti questioni politiche. I giovani sembrano prendere le idee di Sanders sul serio.
Nel 2014 in un sondaggio di Harvard sulle persone giovani la percentuale di persone che concordava sul fatto che la sanità pubblica sia un diritto per tutti era 42%. Questa cifra ha teso ad aumentare al 45 per cento lo scorso anno e al 48 per cento nell poll di Lunedì.
La quota di chi concorda che beni di prima necessità come cibo e casa siano un diritto a cui i governi dovrebbero provvedere per coloro che non se lo possono permettere è aumentata dal 43 percento dell'anno scorso a 47 percento oggi. La quota di coloro che sostengono che il governo dovrebbe ridurre la povertà è aumentato dal 40 al 45 per cento.
E raro dice Della volpe che nei sondaggi di Harvard l'atteggiamento dei giovani sia così incline a cambiare di anno in anno, e ancora più degno di nota è che tutti queste persone hanno cambiato ideologia contemporaneamente.
Per la prima volta negli ultimi 5 anni di sondaggi di Harvard. Una fetta sempre più significante di giovani si autodefinivano Democratici piùttosto che definirsi indipendenti (40% Democratici, 22% Repubblicani, 36% indipendenti).
Sanders ha arringato contro quello che lui stesso definisce “capitalismo casinò”
autodefinendosi un socialista democratico. Una piccola maggioranza di coloro che hanno risposto al sondaggio di Harvard dicono di non sostenere il capitalismo. Mentre solo 1 su 3 dice di sostenere il socialismo, dice Della volpe “ le cifre sono ancora un indicatore di frustrazione dei “millennials” verso il sistema economico degli Stati Uniti.
Lo ha chiamato “una carenza di fiducia dei giovani americani” , una sfiducia che si estende alle fondamenta di come il nostro paese sia organizzato.
La generazione millennials non ha una definizione di se universalmente riconosciuta, ma un punto di partenza può essere la proiezione dell'ufficio Censimento che dice che nel 2020 il 36 percento degli aventi diritto di voto saranno adulti nati dopo gli anni 80.
I giovani per la verità non votano tanto quanto i più anziani:
solo il 41 percento di coloro che sono tra i 18 e i 24 hanno votato nelle scorse presidenziali del 2012, comparati col 72 percento di coloro che sono over 65.
Man mano che questi “millennials” votanti invecchiano, ci si aspetta che cominceranno a votare maggiormente e le loro idee avranno sempre più peso nelle elezioni.
Della volpe dice comunque di fare attenzione dal momento che è impossibile prevedere come le differenti ideologie cambieranno in futuro, anche se la gente cambia difficilmente partito dopo i 30 anni, hanno rilevato i ricercatori.
Se quello schema può essere adottato anche con la generazione millennials allora i Democratici potrebbero essere riconoscenti per anni a un politico che ha rifiutato di essere associato formalmente con il Partito Democratico per tutta la sua carriera fino ad ora.
Secondo Harvard, Sanders era chiaramente il preferito fra i giovani. Il 54 percento dichiarava che aveva una idea positiva su di lui mentre il 31 percento ha affermato il contrario.
Rispetto a Hilary Clinton , il 53 percento aveva una opinione negativa su di lei mentre il 37 percento hanno dichiarato di giudicare positivamente l'ex Segretario di Stato. Il suo sesso non sembra tornargli molto utile con i giovani.
Pure le femministe di Harvard hanno sostenuto che Sanders farebbe di più per migliorare le condizioni di vita delle donne statunitensi.
D'altro canto invece le opinioni dei millenials su Donald Trump sono decisamente negative. Il 74 percento, incluso 57 percento di giovani repubblicani, dichiara di vedere negativamente il front runner repubblicano.
Invece se il 52 percento degli intervistati vede Sen Ted Cruz
sfavorevolmente, includendo in questo dato il 30 percento dei millennials repubblicani, tra questi ultimi il 56 percento a dato una opinione favorevole di Cruz.
I sondaggi fanno sorgere un paio di domande sul futuro del partito democratico.
Ci sono alcuni democratici moderati che sostengono che un programma più liberal ha poche probabilità di affermarsi , sia politicamente che in pratica.
Essi sono stati marginaizzati in questa prima parte della campagna dal momento che sia Sanders che la Clinton hanno lottato per accreditarsi come liberal convinti.
Il sondaggio dichiara che il voto dei millennials crescerà di numero nei prossimi cicli di elezioni e potrebbe rappresentare un altro ostacolo per i moderati democratici che cercano di riconquistare la loro posizione nel partito.
A lungo termine la domanda fondamentale sarà non se questi nuovi elettori si identificheranno come democratici ma se rimarranno fedeli al partito. E se così fosse allora l'orientamento liberal dei millennial di oggi ha il potenziale di creare un piccolo ma durevole vantaggio numerico per i democratici.
Per certi versi la crescita della identificazione dei millennials con i democratici può riflettersi ne tentativo della Clinton, unitamente alla antipatia giovanile nei confronti di Trump il front runner repubblicano.
Della Volpe dice inoltre che l'evidente popolarità di Sanders è anche molto meritata. “Non è tutto e solo merito suo ma non c'è dubbio che una significante parte dell'elettorato è stato svegliato da lui e che intorno a lui si sta organizzando ”.
* Max Ehrenfreund scrive per Wonkblog e redige il Washington Post's Wonkbook, una newsletter giornaliera.