Il Comitato Centrale della Fiom-Cgil considera importante realizzare con Fim e Uilm un’intesa sulle regole democratiche di coinvolgimento e voto delle lavoratrici e dei lavoratori in materia di contrattazione collettiva sia per la definizione delle richieste, sia per la gestione delle trattative, sia per la validazione delle ipotesi di accordo.
Ciò a partire dalle esperienze unitarie realizzate nella nostra Categoria e da quanto previsto in materia dall’Accordo interconfederale del 10-01-2014.
Il Comitato Centrale condivide e sostiene la proposta avanzata dalla Segreteria nazionale e la considera prioritaria per la possibile definizione di richieste comuni e in ogni caso per realizzare un Ccnl unitario per la cui validità ed esigibilità si dovrà recepire la certificazione della rappresentanza delle Organizzazioni Sindacali e il voto certificato della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
Il Comitato Centrale impegna le strutture regionali e territoriali, nel mese di Giugno, a certificare il livello di rappresentanza e rappresentatività raggiunto in relazione al numero degli iscritti e ai voti ottenuti nelle elezioni delle Rsu in forma articolata per i Ccnl esistenti nella nostra Categoria.
Il Comitato centrale della Fiom conferma il valore e l’obiettivo di un contratto nazionale che allarghi le proprie tutele a tutte le forme di lavoro esistenti, il mantenimento di due livelli contrattuali tra di loro distinti e integrativi in cui siano previste norme di rinvio alla contrattazione aziendale.
Il Comitato Centrale conferma l’obiettivo di un Ccnl realizzato nel rispetto delle regole democratiche prima richiamate.
Propone che su tali basi il Ccnl, una volta stipulato, assuma una validità erga omnes e pertanto i minimi salariali definiti con la contrattazione nazionale diventino il riferimento per il salario minimo legale.
Il Comitato Centrale condivide la proposta avanzata dalla Segreteria nazionale di proporre a Fim, Uilm e Federmeccanica di rivendicare congiuntamente nei confronti del Governo un provvedimento generale che preveda per questa tornata di rinnovi contrattuali nazionali, la defiscalizzazione degli aumenti salariali, anche alla luce del fatto che nell’80% delle imprese non si svolge la contrattazione di 2° livello.
Il Comitato Centrale della Fiom conferma la disponibilità a ricercare con Fim e Uilm proposte comuni da presentare al tavolo di trattativa con Federmeccanica in materia di aumenti salariali, previdenza e sanità integrativa, gestione e riduzione degli orari di lavoro, tutela dell’occupazione, diritto alla formazione e valorizzazione delle professionalità, gestione degli appalti, estensione di diritti e tutele a tutte le forme di rapporti di lavoro, definizione di un regime unico in materia di diritti e tutela ai licenziamenti individuali e collettivi e riorganizzazioni aziendali, qualificazione delle relazioni industriali anche attraverso procedure preventive di confronto a livello aziendale e/o di gruppo, sperimentazione di contrattazioni di 2° livello per sito produttivo e per filiera produttiva, qualificazione degli interventi in materia di salute, sicurezza e qualità della prestazione lavorativa.
Il Comitato Centrale della Fiom, sulla base della proposta avanzata dalla Segreteria, decide di convocare l’Assemblea nazionale per il 10 e l’11 luglio p.v. a cui spettano le decisioni finali in materia di rinnovo dei Ccnl.
In preparazione, le strutture regionali e territoriali, in rapporto con la segreteria nazionale, sono impegnate a convocare direttivi e attivi delle delegate e dei delegati.
Approvato con 103 voti favorevoli e 11 voti contrari
Dichiarazione di voto di Sergio Bellavita primo firmatario
Dichiariamo il nostro voto contrario alla proposta della segreteria nazionale per il rinnovo del contratto nazionale. In primo luogo perché, nel momento in cui non si mettono in discussione, si riconoscono e si applicano tutti gli accordi separati sottoscritti dalla Fim e dalla Uilm. La lunga battaglia della Fiom per la difesa del ruolo e delle funzioni del contratto nazionale viene chiusa con un ordine del giorno che accoglie le deroghe e la cosiddetta esigibilità dei contratti, tomba del sindacalismo indipendente, democratico e conflittuale. Il gruppo dirigente della maggioranza della Fiom ha deciso di rientrare nei contratti prima contrastati. Se nel 2009 la linea e la pratica della Fiom ha impedito l'adesione della Cgil al modello contrattuale deciso da Confindustria-Cisl-Uil, con la scelta di questo comitato centrale al contrario si aiuta il percorso preteso da confindustria per la cancellazione di un livello contrattuale.